Pier Francesco Liguori e Francesco Bucci
“Ultime voci dai fondali profondi. La maledizione del Travancore”
Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni
Collana: Lumière
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 204
Prezzo: 16,00 €
«I naufragi sono bestie che ti si attaccano addosso e non ti mollano più. Diventano parte di te, ti seguono come un’ombra… Ovunque tu vada quell’ombra ti seguirà gridando la tua colpa e nessuno crederà alla tua innocenza».
“Ultime voci dai fondali profondi. La maledizione del Travancore” di Pier Francesco Liguori e Francesco Bucci è un romanzo che parla di oscuri misteri e di sanguinose vendette; con un buon ritmo e una generosa dose di fantasia, gli autori raccontano una storia affascinante, ambientata tra Castro, Torino e Londra, spingendosi fino alle esotiche terre sul delta del Nilo.
È una vicenda che si sviluppa in diversi periodi storici: tra il 1880 e il 1909 - in cui si narra del dottor Ernesto De Vitis e della maledizione che cade sulla sua famiglia e che si protrae per generazioni, oltre che del misterioso naufragio della nave Travancore nella baia di Castro, e il 1974 - in cui il medico condotto Michele Sciacca cerca di far luce, insieme all’archeologo Eduardo Bromer, su una vicenda maledetta. È un’ingarbugliata matassa di cui lui possiede uno dei fili fondamentali per districarla: delle lettere ritrovate da un rigattiere, che sembrano essere arrivate nelle sue mani per un motivo che esula da qualunque spiegazione razionale. Assurde coincidenze o un beffardo destino?
Gli autori Liguori e Bucci presentano una storia enigmatica che lascerà col fiato sospeso, in cui tra sedute spiritiche e litanie incomprensibili si narra di manufatti egizi trafugati, di divinità furiose e di colpe da espiare; un romanzo attraversato da numerosi e ben caratterizzati personaggi - interessante è il cameo del celebre scrittore Arthur Conan Doyle - portatori di visioni differenti della vita e della morte ma accomunati da uno stesso, ineluttabile dolore.
SINOSSI DELL’OPERA
Castro, domenica 7 marzo 1880. Nel cuore della notte, il dottor Ernesto De Vitis viene svegliato dall’ululato di una sirena: una nave inglese, la Travancore, ha fatto naufragio nella baia con cinquantasette passeggeri. Tra di loro, c’è Miss Dorothy Palmermoore, una giovane donna afflitta da una febbre di origine sconosciuta. Senza alcun indugio, il dottore accoglie la malata in casa. Questa scelta coraggiosa, però, segna il destino della sua famiglia in maniera irreparabile. Torino, sabato 20 aprile 1974. Il dottor Michele Sciacca ottiene il posto di medico condotto nella frazione di Castro e parte in treno alla volta della Puglia, regione d’origine dei suoi genitori. Nelle tasche ha tanti sogni e tre preziose lettere d’epoca, ottenute per caso in una bancarella del Balon. Si tratta di un inquietante carteggio che lega insieme antichi manufatti egizi, episodi di spiritismo e, infine, l’inspiegabile naufragio della Travancore. Michele potrebbe essere il solo capace di rompere la maledizione dei De Vitis. Ma, spesso, la soluzione ai misteri del presente si trova in un passato mitico, crudele, che da noi sa ancora pretendere i peggiori sacrifici.
BIOGRAFIE DEGLI AUTORI
Pier Francesco Liguori ha pubblicato due romanzi: “Il Custode delle reliquie” (2010), con uno pseudonimo, e “La stanza del Naturalista” (2012). Nel 2017 gli è stato conferito il Premio Meridiana.
Francesco Bucci ha pubblicato racconti e poesie su riviste, nonché due romanzi brevi: “Se un pomeriggio d’estate una pompa di benzina” (2010) e “I giorni perduti d’Inghilterra” (2018).
Contatti
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