Siracusa è stata la più grande città del mondo occidentale prima di Roma e, sotto l’impero romano, la capitale della provincia siciliana, dove l’apostolo Pietro manda Marciano che evangelizza con successo diventando il primo vescovo d’Europa e facendo di Siracusa la prima città cristiana dell’Occidente. È qui che, accompagnato dall’evangelista Luca, nel 61 arriva Paolo di Tarso, l’avversario di Pietro. Dovrebbe sentirsi in obbligo di incontrare Marciano, ma non lo fa. Forse non scende nemmeno dalla nave che lo conduce a Roma. Perché? E perché Luca negli “Atti degli apostoli”, dopo la tappa siracusana, chiude in fretta il racconto e nulla riferisce di importante su quanto Paolo farà dopo? Cosa è dunque successo a Siracusa? Attorno a questi interrogativi mai affrontati nemmeno dalla tradizione cattolica si sviluppa un romanzo che per molti aspetti si ore come un saggio sulla fede cristiana, sul ritorno di Cristo e sul “mysterium iniquitatis”, l’avvento di un Anticristo che prima di soccombere nello scontro con Dio è destinato a dominare il mondo se un ostacolo non glielo impedisca. Sulla questione escatologica si misura anche un recente avvenimento: le dimissioni del dotto papa Ratzinger e l’elezione al soglio pontificio del popolare Bergoglio, avvicendamento che sembra mutuare una sostituzione voluta dal Cielo tra il vero fondatore del cristianesimo, Paolo di Tarso, il grande teologo, e il fondatore della Chiesa, Simon Pietro, altrettanto attivo ma meno preparato ed erudito. È Bergoglio l’ostacolo che si oppone all’Iniquo? La domanda cade in un anno, il 2013, che appare il risultato di calcoli suggeriti da antiche profezie e di impresagite occorrenze del numero 13, oltre che coincidere a Siracusa con il sessantesimo anniversario del santuario della Madonna delle Lacrime, una basilica ricca di elementi esoterici che rimanda alla patrona della città, Santa Lucia, la cui venerazione è vissuta in un clima di secolare attesa del ritorno delle spoglie, così come in attesa è Barcellona del completamento della Sagrada Familia.
Romanzo sapienziale, sull’esempio di Eco e Dan Brown, Il tempio dell’attesa è anche un thriller che conta più di una vittima nonché un viaggio di scoperta di una Siracusa inimmaginabile, dove il lettore incontra Archimede, Platone e Caravaggio che a distanza di secoli sembrano rimandarsi echi nella prospettiva di un grande teorema e di un segreto da mantenere a tutti i costi.
L’autore: Gianni Bonina
Giornalista, vive a Modica. Ha pubblicato i romanzi Busillis di natura eversiva (Lombardi, 1997; Barbera, 2008), I sette giorni di Allah (Sellerio, 2012), Cronaca di Catania (Mursia, 2013), La scoperta della maa (Barbera, 2014), Morte a debito (Mesogea, 2016), Ammatula (Castelvecchi, 2019), Un cuore per la signora Chimento (Marlin, 2020); il reportage L’isola che trema (Avagliano, 2006; Premio Alvaro 2007), l’inchiesta Il ele e le furie (Hacca, 2009); i saggi letterari I cancelli di avorio e di corno (Sellerio, 2007), Maschere siciliane (Aragno, 2007; Premio Adela 2007), Il carico da undici. Le carte di Andrea Camilleri (Barbera, 2007) e Tutto Camilleri (Barbera, 2009, Sellerio, 2012); le raccolte di articoli La Sicilia dei rebus e La mano parlante (selfpublishing, 2018); per il teatro Anno di disgrazia 1993 (Lombardi, 2018); i racconti Fatti di maa (Theoria, 2019). Ha curato l’inedito di Serano Amabile Guastella Due mesi in Polisella (Lombardi, 2000).
Il tempio dell’attesa è il suo ultimo libro ed è edito da Bertoni Editore.
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