Giuseppe Arnone, manager e affermato scrittore, dopo il successo de La grande favola dell’universo torna in libreria con C’era una volta un asino, Editoriale Giorgio Mondadori, una sagace satira della politica italiana degli ultimi vent’anni con la prefazione del noto sociologo Professor Francesco Alberoni.
1. Come è nata la sua passione per la letteratura?
La mia passione per la letteratura è nata leggendo e continuando a leggere libri di ogni specie e varietà, dal romanzo classico alla fantascienza, passando anche per i fumetti (dei quali sono pure collezionista).
2. C’è un autore in particolare che l’ha ispirata?
Non ci sono particolari autori ad ispirarmi. Ogni scrittore ha il suo stile. Il mio stile si è affinato anno dopo anno, giorno dopo giorno, scrivendo e continuando a scrivere. È la costanza nello scrivere a determinare il risultato.
3. Che cosa raccontano i suoi testi?
I miei testi raccontano la vita di ogni giorno trasformata e sublimata in favola. Ogni favola è un pezzo di vita quotidiana, di aspirazione della nostra fantasia, dei sogni di cui vorremmo essere protagonisti.
4. Quanto crede che della sua persona traspaia nei suoi testi?
In ogni favola che scrivo c’è un pezzo di me stesso e della vita che ho vissuto, e in ogni suo personaggio c’è una parte delle persone che ho conosciuto.
5. Crede che la scrittura possa aiutare a trovare se stessi?
Non so se la scrittura possa aiutare a trovare noi stessi, credo però che possa dare un piccolo contributo a rendere più serena qualche ora con la sua lettura.
6. Quali sono i suoi progetti futuri?
I miei progetti futuri sono di continuare a pubblicare "La grande favola dell’universo", un insieme di favole dentro una favola contenitore, formata da dieci libri, forse anche undici: per avere una idea delle sue dimensioni dirò che il libro "C’era una volta un asino" è soltanto un capitolo di uno di questi libri.