PERUGIA, 19 APRILE 2021 - È uscita la raccolta di pensieri e riflessioni di Diego Stefani nel dialetto di Combai.
Dice di lui Giustina Menegazzi Barcati:
“La poesia di Diego, così profonda, così coinvolgente, così capace di esser l’oggi e il passato, così essenziale, forte, virile, vigorosa, resa nel dialetto di Combai che non ha venature di abbandono, di dolcezza, ma che nella sua asprezza trasmette messaggi di grandi verità. Diego nella sua meravigliosa sintesi compie la straordinaria impresa della documentazione sul filo delle memorie del percorso di una comunità dalla cultura contadina alla sua seguente evoluzione e trasformazione. In questo viaggio il poeta attraversa la sua stessa vita, che è stata un’esistenza non facile, per le difficoltà economiche, per la lontananza del padre costretto ad emigrare, per la fatica ed il lavoro.
Nella semplicità della vita contadina ogni occasione è importante per dar valore alle cose di ogni giorno e ai riti antichi della liturgia cristiana che rivivono con la loro sacralità remota e che restituiscono intatti i valori di una vita costruita con armonia, il senso profondo per la famiglia, per gli affetti familiari unici ed irripetibili, il rispetto per gli altri e soprattutto per gli anziani, il dover essere uomo con consapevolezza e responsabilità, la solidarietà per il prossimo, la certezza di una fede convinta che a sostegno di tutto vede la presenza di Dio. Le riflessioni che Diego esprime rivelano la filosofia del suo pensiero che rimane sempre coerente nella ricerca di un passato a volte struggente, e nella verifica di un presente che spesso è difficile da accettare. Diego però non si piega ad un inutile rimpianto, né si erge a colui che predica dall’alto i suoi rimproveri: Diego col dono della sua poesia sublima i due momenti e riesce a dare una spiegazione, un approfondimento sulle realtà che ha vissuto e che vive oggi. La sua poesia così stringata, essenziale ci fa ricordare tanti poeti dialettali del nostro ‘900 ed attuali, come Zanzotto della nostra terra.
[...] Nella saggezza della sua esperienza contadina Diego non tralascia di ricordare occupazioni come quelle di “Nani Dalmeda”, del “scalpelin”, della vita del contadino rivissuta nei suoi momenti più significativi, della raccolta delle “castegne”, della vendemmia, del vino, del verdiso, del trattore, del “fenil”, del taglio dell’erba. Si estende la contemplazione poetica a cogliere con profondo amore il paese di Combai con i suoi borghi e le montagne che con la loro dolce cornice sono sempre presenti nella vita dei paesani. [...]Le atmosfere decantate dal poeta si raccolgono in momenti meditati sulle stagioni, sull’autunno, sull’inverno, sul tempo che scorre inesorabile come il vento e corre, corre ma il tempo è galantuomo “sa dirci sempre la verità”.
La vita di Diego, confortata dai sentimenti più veri per la madre, il padre, “la femena”, le “tose” appare in momenti unici, trascorsi per sempre. Essa è un dono da accettare, da godere nelle sue bellezze come l’acqua limpida e “ciara”, come l’erba verde, beni che non sempre si riesce a capire intensamente, ma che bisogna consapevolmente quasi con spirito oraziano vivere nel momento, perché il destino dell’uomo è sì inconoscibile e misterioso, ma è guidato dal Sovrannaturale.
I canoni classici della poesia sono risolti in un lirismo che supera le molteplici tematiche trattate per risolversi in momenti di profonda emozione, dove ogni immagine è resa con accenti realistici, ma nel tempo stesso sottratta al tempo per divenire esemplare. Questo lo stupefacente incanto delle poesie di Diego.”
“Poeta contadino”, di Diego Stefani è edito da Bertoni Editore.
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