Con l'emergenza Coronavirus si sta registrando inevitabilmente un fortissimo incremento dei virtual tour, che consentono di abbattere le distanze, proponendo una esperienza nuova e interattiva. Un deciso aumento si è avuto anche nelle Marche, dove sono diversi i luoghi pubblici da ammirare grazie ai tour virtuali, dal Palazzo Ducale di Urbino alla rotonda a mare di Senigallia, ma anche mostre, così come si moltiplicano gli eventi online.
Come è possibile trasformare l'esperienza di una visita di persona ad una mostra, a un museo o una fiera, in epoca Covid?
Lo spiega Andrea Carli, di Videostrategie.it, che con il suo team dal 2013 si occupa di tour virtuali, video e live streaming: “Il virus ha reso impossibile partecipare a fiere, open day ed eventi in generale. Così, le imprese hanno dovuto accelerare i processi di digitalizzazione in area marketing e vendite, avvicinando la distanza tra aziende e clienti, fidelizzandoli nel medio e lungo termine. Ad esempio, uno showroom ora viene mostrato tramite una videochiamata e un consulente alla vendita replica ciò che farebbe esattamente di persona, con un cliente che potrebbe essere a migliaia di km di distanza. Oppure ancora replicare le fiere attraverso dei stand virtuali che illustrino le novità dell’anno. Gli ingredienti tecnologici nascono all’ordine del giorno e permettono di replicare quindi la totalità delle situazioni pre-covid. Inoltre, i dati che emergono da questa digitalizzazione sono interessantissimi per capire dal punto di vista analitico i comportamenti delle persone, ottimizzando così le strategie di marketing future”
Si pensi anche alle scuole: la pandemia ha ridotto sensibilmente la presenza di alunni nelle classi e di conseguenza anche le visite a musei e mostre culturali è stata rivista.
"A ottobre 2020 ci siamo trovati a ripensare la visita della nostra mostra “Acqua” presente alla Rocca Roveresca di Senigallia, 10 postazioni interattive dedicate all’elemento che da la vita in natura. Dovevamo trovare un modo per far arrivare i nostri contenuti alle classi e tutto d’un tratto abbiamo capito che con l’immersività del virtual tour avevamo già risolto questo nostro problema”, sottolinea Mattia Crivellini, direttore di NEXT, associazione che si occupa della diffusione a livello locale e nazionale della cultura ed in particolare della cultura scientifica, tecnologica e artistica".
"In questo contesto il virtual tour, al pari della qualità sempre più richiesta di contenuti fotografici e video, è diventato un vero e proprio strumento di posizionamento del brand e generazione di contatti qualificati per qualsiasi realtà, capace di abbattere i confini fisici e di lingua anche per tutte quelle realtà che lavorano su scala nazionale e internazionale. Non solo un qualcosa di “tendenza” ma un plus per garantire un’esperienza interattiva al potenziale cliente, sempre più digitalizzato e a proprio agio con tali strumenti".
Grazie a partner tecnologici è possibile studiare l’intero processo collegato al virtual tour: dalla sua comunicazione alla trasformazione in un vero e proprio ‘ariete’ per creare vantaggio competitivo e generare alti ritorni di investimento, misurandoli.