Acli, Arci e Mcl uniscono le forze per una riapertura dei loro circoli. Le tre associazioni hanno promosso per le 17.30 di venerdì 12 febbraio un incontro al circolo Acli di San Zeno con alcuni rappresentanti politici locali in Regione e in Parlamento per chiedere un impegno concreto volto ad una ripartenza delle attività sociali e ricreative sui territori. L’invito a partecipare è stato rivolto alla consigliera regionale del Pd Lucia De Robertis che già nei giorni scorsi aveva dimostrato la propria sensibilità verso il tema facendosi promotrice di una mozione per chiedere al Governo di consentire la somministrazione di alimenti e bevande agli associati dei circoli, ma oltre a lei sono attesi anche i deputati Stefano Mugnai di Forza Italia e Chiara Gagnarli del Movimento 5 Stelle, il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli del Pd e il vicepresidente del consiglio regionale Marco Casucci della Lega per Salvini Premier.
L’obiettivo dell’iniziativa è di informare e di sensibilizzare verso le difficoltà vissute dai circa centosessantacinque circoli di Acli, Arci e Mcl diffusi tra grandi comuni e piccoli borghi di tutta la provincia che, a causa delle misure anti-Covid, hanno dovuto chiudere e sospendere ogni loro attività da ottobre. Questa situazione ha causato ingenti difficoltà economiche per la stessa sopravvivenza di questi luoghi e, allo stesso, ha privato i territori di fondamentali cellule per il mantenimento dei legami nelle comunità e per la promozione di attività sociali, aggregative, solidali e culturali. Il presidente delle Acli di Arezzo Luigi Scatizzi, la presidente del comitato Arci di Arezzo Federica Ettori e il tesoriere dell’Mcl Roberto Tiezzi illustreranno ai rappresentanti politici presenti questa situazione e consegneranno le bandiere delle tre associazioni per simboleggiare la presa in carico del problema e l’impegno nel trovare una risoluzione. «I nostri circoli - commentano congiuntamente Scatizzi, Ettori e Tiezzi, - sono presidi fondamentali sui territori e, soprattutto nelle piccole frazioni, sono spesso gli unici baluardi per l’aggregazione e la socializzazione. La situazione sanitaria ha imposto sacrifici che sono stati accettati con responsabilità e nell’interesse del bene comune, ma dopo quasi un anno di limitazioni chiediamo ai nostri rappresentanti politici di impegnarsi per lanciare un piccolo e fondamentale segnale di ripartenza. Una richiesta minima, ad esempio, fa riferimento alla possibilità di riapertura per i soci fino alle 18.00 come per ogni altro bar e locale che rappresenterebbe un primo passo per consentire la sopravvivenza stessa di molti circoli e per iniziare a riattivare quelle fondamentali reti di coesione territoriale e sociale».