A Vignolo, in Valle Stura, una casa di legno e vetro emerge dal terreno come un germoglio perfettamente integrato nella bellezza dei boschi di faggi, castagni e betulle nei quali è immerso. In lontananza, la splendida cornice dei monti Bisalta e Monviso, di fronte la vista di una vallata. Esempio straordinario di architettura sensibile al paesaggio, l’edificio ha trasformato le limitazioni imposte dalla conformazione del terreno in opportunità di bellezza. E’ così che la struttura casa, completamente immersa nel verde, è stata sovvertita, sabotata affinché la natura fosse libera di entrare e far parte di essa.
“Volevamo catturare in ogni stanza, soprattutto nel lungo ambiente del soggiorno e della cucina le forme fluide della natura che ci circonda” – raccontano i proprietari Emiliano e Lorena, terza generazione di una famiglia che lavora e commercia funghi e tartufi”.
“La casa appoggia delicatamente sulle morbidezze del pendio - spiega l’architetto Dario Castellino - senza invadere o opprimere, anzi come fondendosi con il terreno. Avremmo potuto contenere il terreno con terrazzamenti in cemento armato, ma non era certo questo l’obiettivo, volevamo piuttosto che il disegno valorizzasse il territorio e che il verde avvolgesse la casa”.
La casa è nata su una porzione di terreno originariamente occupata da due strutture il cui profilo – insieme a quello dell’antico casolare in mattoni che è stato recuperato – è stato mantenuto nei tetti a due falde dei due corpi rettangolari che compongono l’abitazione: una a sud, caratterizzata da lunghe vetrate e destinata alla vita di giorno, l’altra più a nord, ad accogliere le camere da letto e collegata alla prima da un passaggio che costituisce un corpo centrale chiuso allo sguardo esterno e dove si trovano i servizi accessori, come i bagni e la lavanderia.
Un pergolato in ferro battuto unisce la struttura principale all’antico cascinale completamente ristrutturato che conferisce all’abitazione un tocco di originalità e tradizione grazie al suo tetto rifatto con i tronchi dei vecchi edifici, ripuliti e restaurati come i mattoni e gli infissi, tornati a nuova vita. Con lastre di fondazione isolate a prova di radon[1], materiali isolanti come sughero e fibra di legno certificata IBR (Institute für Baubiologie Rosenheim), pareti traspiranti in legno che innescano una ventilazione naturale attraverso il continuo scambio di umidità con l’ambiente esterno, resine come colle naturali, sistemi di ventilazione meccanica controllata per mantenere un’alta qualità dell’aria espellendo quella viziata e immettendone di nuova dopo averla preventivamente filtrata dagli inquinanti, le case Rubner Haus sono l’ultima frontiera di un’esperienza di oltre 55 anni in cui la tradizione e le più moderne tecnologie diventano scienza del costruire in legno nel rispetto della salute e del benessere delle persone e dell’ambiente.
Rubner Haus è la società del Gruppo Rubner specializzata in case mono e bifamiliari. La sostenibilità e la responsabilità ambientale sono una caratteristica del brand, intimamente connessa alla sua materia prima: il legno, materiale naturale ed ecosostenibile al 100%. Il legno Rubner, in particolare, proviene da zone alpine a deforestazione controllata che si estendono per 150km nei dintorni della segheria del gruppo in Austria. A ora, RUBNER HAUS ha realizzato più di 25.000 edifici.