TALMASSONS (UD), 21 LUGLIO 2020 – Una nuova commessa da oltre 7 milioni di euro arriva dal Galles per il Gruppo Refrion - punto di riferimento nel mondo della refrigerazione industriale, nel settore energetico e dei data center, che si è aggiudicato la fornitura di 128 dry cooler, punta di diamante della produzione della realtà friulana, per la realizzazione di un impianto di raffreddamento di emergenza previsto per l’ampliamento di una centrale nucleare situata a Bridgwater, nel Regno Unito.
Continua così l'impennata del Gruppo di Talmassons (Udine) che nel 2019 ha raggiunto il fatturato di 27 milioni di euro e che già nel primo quadrimestre del 2020 registrava un carico di ordini superiore del al budget previsto per il periodo e che, nonostante il COVID-19, prevede una crescita anche per l’anno in corso.
Una performance che conferma il trend positivo che l’azienda sta vivendo negli ultimi anni e che non sembra temere battute d'arresto nonostante la tenuta del sistema economico internazionale sia più incerta che mai.
“È plausibile sostenere che riusciremo a chiudere il 2021 con un fatturato aggregato di Gruppo che supererà i 32 milioni (25 milioni per Refrion srl) ma è ancora precipitoso parlarne - interviene Daniele Stolfo, amministratore unico di Refrion – Una cosa però è certa fin da ora: le strategie di business impostate stanno già portando a considerevoli risultati, in particolare la nostra Camera Climatica, che è riconosciuta come l’area test più grande d’Europa dedicata ai raffreddatori di liquido e ci mette nella condizione di essere considerati una delle aziende più qualificate del continente.”
Per Refrion, la parola d’ordine è diversificare l’offerta per rivolgersi ai mercati in evoluzione e rispondere alle molteplici esigenze.
Così il Gruppo ha deciso di implementare lo sviluppo commerciale affacciandosi al settore energetico: impianti di cogenerazione, tri-generazione, geotermia, biogas o nucleare. Un campo in cui Refrion è scesa con tutte le carte in regola: bilanci solidi, sì, ma soprattutto molteplici case history di successo, significative agli occhi degli addetti ai lavori per dimensioni e per complessità, come gli impianti forniti per i data center del Parlamento Europeo o per importanti istituti bancari internazionali, realizzati adottando soluzioni tecnologiche all'avanguardia e sempre sviluppate su misura, assecondando le diverse necessità di refrigerazione dei liquidi e valutando con estrema capacità di analisi le condizioni in cui ogni macchinario verrà installato.
Il progetto di Bridgwater prevede la realizzazione e fornitura di 128 unità di raffreddamento (dry cooler) studiati ad hoc per far fronte alle necessità di un impianto ausiliario alla centrale nucleare. Una gara che ha messo a confronto i più prestigiosi player internazionali nel settore ma è stata la tecnologia, l'affidabilità e l'intraprendenza Refrion ad avere la meglio.
Per oltre un anno, tutti i collaboratori hanno dato il massimo per vincere questa sfida che proprio in questi giorni è passata alla fase produttiva e che impegnerà l’azienda nei prossimi due anni.
Fonte notizia
www.refrion.com