24 novembre 2020 – In Italia, in epoca Covid, è emerso il grave ritardo nella riforma dei servizi territoriali mostrando
la necessità indifferibile di spostare il fulcro dell’assistenza dei malati cronici dall’ospedale al territorio, necessità che
si acuisce in alcune Regioni rispetto ad altre. È arrivato il momento di vedere la telemedicina come investimento per il
Sistema Sanitario e non un costo e del suo potenziale impatto sulla società e sulla salute. Per fare in modo che
l'adozione della telemedicina nella presa in carico del paziente cronico, e nello specifico della persona con diabete, non
sia più appannaggio di pochi eletti, ma una realtà concreta per tutti i pazienti che ne possono trarre beneficio, è nato il
progetto Telemedicine R-evolution, avviato lo scorso luglio, voluto da Roche Diabetes Care e realizzato in collaborazione
con Mondosanità, di cui si è fatto il punto nel Webinar ‘TELEMEDICINE R-EVOLUTION - TELEMEDICINA E GESTIONE DEL
PAZIENTE CRONICO NELL’ERA COVID-19: COME È EVOLUTA LA SITUAZIONE IN QUESTI 6 MESI E COSA CI ATTENDE’.
“Il Servizio Sanitario Nazionale dall’inizio dell’emergenza sanitaria da COVID-19 ha cercato di mettere in atto strategie nuove per
riuscire a contenere non solo i danni derivati direttamente dal nuovo coronavirus. Il SSN è chiamato anche al massimo impegno
per evitare il più possibile che le misure contenimento del contagio, limitando l’accesso di persona ad alcune prestazioni sanitarie,
abbiamo effetti negativi sulla tempestività della diagnosi e sull’andamento della terapia di malattie croniche, oncologiche, malattie
rare e disabilità. Sappiamo che i ritardi di erogazione delle necessarie attività sanitarie sono in grado potenzialmente di causare
gravi conseguenze sulla salute delle persone. Quindi, Il Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali
dell’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato due Rapporti ISS COVID-19 sulla Telemedicina, di cui uno iniziale con indicazioni per
rendere rapidamente operativi servizi domiciliari in Telemedicina per l’assistenza primaria ( https://tinyurl.com/yb62nocz ) e uno più
recente dedicato alle modalità per ottimizzare l’uso della Telemedicina in Pediatria (Telepediatria https://tinyurl.com/y6ef8qwj ).
Altri Rapporti ISS COVID-19 dello stesso Centro Nazionale sono in fase di elaborazione. In questa serie di pubblicazioni viene posta
particolare attenzione alle concrete possibilità assistenziali disponibili in Telemedicina, mostrando quanto sia fondamentale utilizzarle
correttamente per garantire il più possibile la continuità di cura nel periodo di emergenza, ma anche successivamente. Le prestazioni
e i servizi in Telemedicina non possono però essere improvvisati e vanno forniti prioritariamente attraverso quelle tecnologie digitali e
di telecomunicazione computer assistite che siano in grado di offrire le migliori opportunità operative rispetto all’uso delle tecnologie
precedenti. Inoltre, affinché i sistemi di Telemedicina funzionino nella pratica quotidiana è fondamentale realizzarli sulla base delle
reali necessità individuali dei pazienti e sulle caratteristiche dell’area geografica interessata. Occorre utilizzare in modo coerente su
tutto il territorio nazionale modelli e pratiche scientificamente validati, in modo coordinato”, ha dichiarato Francesco Gabbrielli,
Direttore Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità
Come è stato evidenziato dal periodo di pandemia da Coronavirus, la stretta collaborazione tra Pubblico e Privato è
fondamentale per costruire un Servizio Sanitario Nazionale che sia orientato a garantire universalismo, uguaglianza
ed equità per almeno altri 40 anni, in cui la telemedicina rappresenta uno strumento per innovare in medicina e
garantire qualità di assistenza a tutti i cittadini.
“I pazienti fragili e i malati cronici come le persone con diabete e rispettivi caregivers, convivono quotidianamente con una
condizione estremamente complessa, sono milioni le persone in Italia che oggi sono fortemente a rischio e chiedono di essere
aiutate, anche nella gestione in sicurezza e a distanza, laddove possibile. Per questo abbiamo deciso da una parte di avviare
questa attività di sensibilizzazione e dall’altra di investire in innovazione digitale e nello sviluppo di servizi e soluzioni che possano
migliorare la qualità di cura, nonché allungare le aspettative di vita dei pazienti.” ha spiegato Rodrigo Diaz de Vivar, Amministratore
Delegato di Roche Diabetes Care Italy S.p.A.