Lo smart working è sempre stata una soluzione molto ricercata, in particolare dalle donne le quali, tra famiglia, incombenze nella gestione della casa e i figli, hanno sempre fatto più difficoltà a conciliare tutto e poter accedere alla propria carriera e soddisfazione in ambito lavorativo.
La pandemia, e tutto quello che ne è derivato, ha sdoganato il
lavoro da casa e ne ha fatto una pratica normale e, anzi, perseguibile, facendo scoprire, anche a chi non lo cercava, quali fossero i vantaggi in termini di risparmio di tempo e soldi negli spostamenti, nonché una gestione più fluida e semplice dell'alternanza di impegni casa-lavoro.
Chi già aveva un lavoro stabile, laddove l'attività lavorativa lo consentisse, ha sperimentato - spesso con successo - il proseguo delle incombenze lavorative a domicilio. Si parla prevalentemente dei lavori impiegatizi o autonomi, come le libere professioni, i cui impiegati possono gestire
il lavoro da eseguire.
Chi invece in questo periodo, particolarmente difficile per l'economia e per il mondo del lavoro, si è trovato senza lavoro con le conseguenze che possiamo immaginare, ha avuto poche alternative di poter trovare un nuovo lavoro, proprio perché le aziende non stanno assumendo.
Rispetto alla questione legalità ti rispondo con molto piacere. Una delle obiezioni che vengono poste nel momento in cui vado a proporre l'attività di Network marketing, sia in quanto piano B o entrata extra, sia come lo chiamo io "piano Big" e quindi un approccio professionale e ambizioso, è quella che si tratta di un Sistema Piramidale.
L'analisi del sistema piramidale è complessa e non sto a spiegarla qui perché sarebbe lungo, ma fondamentalmente è importante sapere che è vietato e che l'attività legale di netowork è regolata dalla Legge 17 agosto 2005, n. 173 che disciplina la famosa (e ormai in disuso) vendita diretta a domicilio.
Il networker è fondamentalmente "un venditore porta a porta di ultima generazione" perché non bussa più alle porte, ma utilizza il passaparola ed i mezzi informatici per sponsorizzare e vendere ottimi prodotti (nel mio caso 100% made in Italy, il che non mi spiace affatto visto il periodo che le aziende italiane stanno passando...) e ha la possibilità di crearsi una propria "rete commerciale" che può fargli fruttare i famosi incentivi di cui usufruivano anche i famosi rappresentanti capo-area.
Niente di strano o di alieno quindi, cambiano solo i tempi e cambia la tipologia di lavoro o i mezzi con i quali eseguire determinate azioni, ma anche il Network è a tutti gli effetti un'attività regolamentata, tassata e assolutamente vantaggiosa sotto tanti punti di vista.
Lo vuoi un altro lato positivo? Si lavora in team. Un lavoro indipendente da fare però insieme ai colleghi e, sembrerà strano ma una logica in tutto questo c'è, senza invidie e senza prevaricazione. Io, dopo anni di lavoro da impiegata, con colleghi pronti a metterti in cattiva luce davanti al capo e un titolare che faceva di tutto per evitare che i sottoposti facessero gruppo, lo trovo favoloso!".