Un sabato dedicato ai bambini per “La castagnatura al tempo del Covid”. La rassegna on-line dedicata al mondo della castagna, promossa da La Brigata di Raggiolo e dall’Ecomuseo del Casentino, è giunta al quarto fine settimana e proporrà sabato 21 novembre un pomeriggio per i più piccoli dove sarà possibile prima ascoltare una novella e poi divertirsi a reinterpretarla attraverso un disegno.
A partire dalle 14.30 sarà infatti disponibile sulle pagine facebook de La Brigata di Raggiolo e dell’Ecomuseo del Casentino la video-lettura de “La leggenda delle tre castagne”, con l’autore e attore Samuele Boncompagni dell’associazione culturale Noidellescarpediverse che proporrà un racconto dove sarà possibile scoprire la ricchezza e la generosità di un frutto che per secoli è stato alla base dell’alimentazione di molte comunità montane. “Come mai in ogni riccio ci sono tre castagne?” è la domanda che sarà posta ai giovani ascoltatori all’inizio della storia, accompagnandoli poi in una leggenda adatta per i bambini ma capace di incuriosire anche gli adulti. Il racconto sarà ulteriormente arricchito e reso ancor più suggestivo dalle immagini dei luoghi della castagnatura realizzate da Lenny Graziani, portando i piccoli spettatori in un percorso virtuale tra alcuni dei più suggestivi angoli di Raggiolo che spaziano dal seccatoio ai castagneti che circondano il borgo. Al termine della narrazione, inoltre, i bambini saranno invitati a realizzare un disegno dove illustrare la storia ascoltata, che dovrà poi essere fotografato e inviato con una mail a labrigatadiraggiolo@gmail.com, con tutti gli elaborati che diventeranno materiale per una colorata mostra virtuale su facebook. «Questa storia - commenta Boncompagni, - si presta ad essere ascoltata da un pubblico di ogni età, proponendo così un’esperienza per tutta la famiglia. Facebook permetterà di condividere una video-lettura dove le parole si uniranno alle immagini per accompagnare nel magico mondo della castagna, con i piccoli ascoltatori che potranno poi divertirsi a realizzare e a donarci un disegno».