13 novembre 2020 – Il diabete è un esempio paradigmatico di patologia cronica a gestione complessa (oltre 3.5 milioni di pazienti
dichiarano di esserne affetti in Italia, ma con stime che parlano di circa 5 milioni, un costo per il SSN stimato intorno ai 9 miliardi
senza considerare le spese indirette, una spesa procapite per paziente più che doppia verso un pari età non malato ed è causa di
73 decessi al giorno in Italia), per la quale i percorsi di cura debbono essere rivisti. Per fare chiarezza sulla situazione attuale in Italia,
si è svolto il webinar “Ero malato di diabete ma non sapevo di esserlo”. Il webinar è stato organizzato da Diabete Italia Onlus e
Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Sanofi, Novo Nordisk ed AstraZeneca, nell’ambito di una serie di eventi svolti a
ridosso della ‘Giornata Mondiale del Diabete’ atti sia a sensibilizzare la popolazione su questa importante malattia sia per portare
all’attenzione dei decisori politici delle fattive proposte per migliorare l’apporto clinico del SSN a questi pazienti. Durante questo
webinar si è puntato i riflettori sulla grande problematica dei moltissimi cittadini che soffrono di diabete ma non ne riconoscono i
sintomi e quindi non ne possono avere una diagnosi dei medici.
Se un adulto è più facilmente in grado di notare da solo i sintomi del diabete nel caso del diabete pediatrico è necessario che i genitori
siano informati di quali sintomi non vanno sottovalutati, come spiegato da Angela Zanfardino, Dipartimento Pediatria Servizio
Diabetologia Pediatrica “G.Stoppoloni”, Napoli: “Noi non possiamo prevenire il diabete di tipo1, quindi la diagnosi precoce non è possibile.
Quello che è possibile fare è invece una diagnosi precoce per prevenire la chetoacidosi che è la complicanza più frequente all’esordio di
diabete tipo 1. Questa complicanza presenta sintomi molto semplici e banali come il bere tanto ed urinare molto vengono molto spesso
sottovalutati dai familiari. Se questi sintomi vengono sottovalutati i medici non possono arrivare ad una diagnosi portando a tantissimi gravi
casi che portano anche alla morte del bambino”.
L’educazione dei cittadini nel riconoscere i sintomi del diabete un ruolo fondamentale viene svolto dalle associazioni come spiegato da
Riccardo Trentin, Vice Presidente Diabete Forum: “L’associazionismo nel campo del diabete in Italia ha aiutato a raggiungere dei risultati
veramente incredibili. L’associazionismo dovrebbe quindi essere considerato come una componente strategica molto importante
nell’organizzazione di un sistema sanitario nazionale. Infatti se andiamo ad osservare i sistemi sanitari regionali quelli più performanti sono
quelli in cui la persona con diabete viene posta al centro dell’attenzione”.