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Presenta
“Grammatica Umoristica” di Francesco Mercadante
Lo scrittore, docente e analista del linguaggio Francesco Mercadante presenta “Grammatica Umoristica. Storie di ministri, scrittori, manager e blogger sgrammaticati”, un interessante e ironico saggio che contiene le indagini linguistiche d’uno Sherlock Holmes redivivo o, secondo tutt’altra prospettiva, di un questuante della parola: dalle storture della grammatica a quelle della pubblicità, attraverso il presunto stile social. Con un fotoracconto di Giò Vacirca.
Titolo: Grammatica Umoristica
Storie di ministri, scrittori, manager e blogger sgrammaticati
Autore: Francesco Mercadante
Genere: Saggio di Linguistica
Casa Editrice: Màrgana Edizioni
Pagine: 348
Prezzo: 14,50 €
Codice ISBN: 978-88-975-49-581
«Il linguaggio che usiamo costruisce e modifica la realtà che ci sta intorno: un errore di grammatica o comunicazione, a poco a poco, specie se ripetuto nel tempo, può trasformarsi in una distorta visione dell’esistenza».
Grammatica Umoristica. Storie di ministri, scrittori, manager e blogger sgrammaticati di Francesco Mercadante è un saggio scorrevole e leggero, nel quale si riflette con pungente ironia sull’utilizzo discutibile del linguaggio in questa nostra società liquida. Come l’autore causticamente sottolinea, ci troviamo di fronte a una “glottogenesi da mercato rionale”: nel mondo virtuale nascono improbabili neologismi e si azzardano prestiti linguistici che vanno a minare le regole grammaticali che, se da una parte sono soggette a cambiamenti nel corso della naturale evoluzione della lingua, dall’altra non possono essere stravolte da strafalcioni che vengono commessi da chi ignora o sottostima queste norme. «Il cattivo uso del linguaggio altera anche la percezione che altri hanno di noi», si afferma nell’opera, e quindi questo intelligente e dissacrante prontuario di grammatica si prefigge lo scopo di far riflettere sui piccoli e grandi errori che si commettono nella lingua parlata e scritta, che a volte entrano di prepotenza e inspiegabilmente nell’uso comune trainati soprattutto dal fenomeno dei social network, in cui vi è da anni un utilizzo “creativo” e relativista della lingua italiana. Nella premessa all’opera Mercadante dichiara: «Blogger, content manager, digital media strategist, web writer, web marketing manager, personal branding manager, copywriter, freelancer e chissà quanti altri ambigui personaggi nascono ogni giorno dal wikiconcepimento, diventano wikistudenti e si proclamano wikimanager: prudenza e buon senso, congiuntivi e punteggiatura, stile e contenuti scompaiono, schiacciati da coloro che in poco più di un decennio hanno fatto fuori tutto ciò che è stato prodotto dai tempi delle tre Corone fino a quelli di Tullio De Mauro & Co». L’autore ci conduce quindi in un divertente viaggio alla scoperta dell’uso corretto degli accenti, dei tempi verbali, delle subordinate relative, dei comparativi e dei superlativi – questi leggendari “mostri delle caverne” – e di tante altre regole grammaticali che vengono approfondite con competenza senza mai risultare pesanti, anche grazie all’utilizzo di esempi tratti da opere letterarie, teatrali e filosofiche. Grammatica Umoristica è un atto d’amore nei confronti della lingua italiana; è un testo di facile e piacevole lettura, fornito di una nutrita bibliografia, che offre una panoramica esauriente delle norme grammaticali e che ci rammenta che «la lingua, quella vera, nasce dall’incontro e in esso si perfeziona, cresce nella relazione e si evolve nella condivisione».
SINOSSI. La grammatica è solo un insieme di regole? Non proprio! La grammatica è un modo di essere nel mondo. Infatti, a seconda del modo in cui raccontiamo qualcosa, il significato della narrazione può cambiare. Di certo, non ci si aspetta che ministri, scrittori, manager et similia siano del tutto sgrammaticati, a tal punto da generare insidiosi interrogativi: “Cosa intende dire costui?”. L’atto di nascita di Grammatica Umoristica è legato al web o, in particolare, all’osservazione del web, dove scribacchini male acculturati, intestandosi un blog, talora si proclamano manager, talaltra danno consigli sulla scrittura o dove i tweet dei politici sono spesso il trionfo dell’ambiguità e della vacuità e, soprattutto, dove gli strafalcioni, ormai, in nome d’un indicibile ‘buon senso’, assumono il valore di norme egalitarie.
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BIOGRAFIA.Francesco Mercadante (Erice, 1977) è analista del Linguaggio ed economico-finanziario, è consulente e project manager di alcune aziende italiane e contributor di Econopoly24 - Il Sole 24 Ore. È stato consulente del Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Sicilia e docente di Analisi dei Testi presso i Corsi di Laurea in Scienze e Tecniche della Psicologia della Sviluppo e dell’Educazione, Lettere e Filosofia e Ingegneria delle Telecomunicazioni dell’Università degli Studi di Palermo. Da circa vent’anni opera nei processi d’internazionalizzazione, con particolare riferimento al mondo arabo, all’Europa dell’est e alla Russia. È autore di parecchi saggi su Linguaggio ed Economia. Tra le sue principali pubblicazioni: “In principio era il debito. Il linguaggio dell’economia e della finanza: messaggio, paradosso, spiegazione” (CGIL, 2017); “#SonoDiventatoMiaMoglie” (Edizione Ideedisuccesso, 2014); “L’intelletto sanguina. Parola di schizofrenico” (Marcenò Edizioni, 2009); “Psicosemantica della devianza” (Bonanno Editore, 2008); “Vendo casa per comprare orologio” (A&B Editrice, 2008); “Il corpo nella stanza” (A&B Editrice, 2007); “Assenza narrante. Laboratorio della funzione linguaggio” (Bonanno Editore, 2006). La sua ultima opera è “Grammatica Umoristica. Storie di ministri, scrittori, manager e blogger sgrammaticati” (Màrgana, 2019).
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