È fondamentale formulare in tempi rapidi una diagnosi di vestibolite vulvare, in quanto se tale patologia non viene riconosciuta nel primo periodo di insorgenza, la stessa può divenire cronica e la cura può dimostrarsi inefficace.
Ed invero, all’inizio la patologia è contraddistinta da un fastidio più o meno sopportabile. Successivamente però, se questa non viene diagnosticata e quindi curata, può diventare invalidante ed evolvere in vulvodinia.
Cosa occorre per ottenere una diagnosi di vestibolite vulvare?
Certamente, il primo passo da compiere è recarsi dal proprio ginecologo, il quale in primo luogo effettua un’accurata anamnesi. Dopodiché svolge un esame visivo. Solo nel caso in cui dall’anamnesi e dall’esame visivo non riesca a giungere ad una risposta, il medico procede con un’ecografia transvaginale.
Un metodo decisamente efficace per ottenere una diagnosi certa di vestibolite vulvare consiste nel test per l’allodinia. Con tale termine si fa riferimento ad un dolore intenso generato da uno stimolo che, in condizioni di normalità, non è capace di provocare alcuna sensazione dolorosa, né di fastidio.
Orbene, il test per l’allodinia si esegue utilizzando un cotton-fioc. Lo stesso si posiziona sull’area interessata per comprendere dove si percepisce dolore ed in quale dimensione.
Sintomi
I sintomi che contraddistinguono la vestibolite vulvare sono principalmente quattro:
• il rossore della mucosa del vestibolo vulvare, di intensità variabile sino a raggiungere la forma di eczema;
• il bruciore localizzato, soprattutto alla pressione e localizzato alle ore 5 e alle ore 7 del vestibolo vaginale, se si immagina l’entrata vaginale come il quadrante di un orologio;
• la dispaurenia, ossia il dolore nel corso dei rapporti sessuali, nonché dolore vaginale quando si inseriscono i tamponi; nei casi più severi dolore al contatto con l’abbigliamento intimo o persino spontaneo;
• l’ipertono difensivo di grado variabile del muscolo elevatore dell’ano.
Cura
Una volta ottenuta una diagnosi di vestibolite vulvare con il trattamento più consono al caso specifico si può ottenere la guarigione nell’arco di qualche mese.
E’ necessario che l’approccio alla malattia sia multidisciplinare. Il medico di norma prescrive farmaci per contrastare il dolore, creme lenitive da applicare sulla zona arrossata ed elettro stimolazione. Inoltre, la terapia farmacologica, nei casi di dolore cronico, può prevedere l’assunzione di farmaci sistemici, come gli antidepressivi.
Infine, lo specialista raccomanda di evitare tutte quelle sostanze e quelle abitudini che possono aver contribuito ad irritare il vestibolo vaginale, come i detergenti intimi, i tessuti sintetici e un’alimentazione ricca di zuccheri e lieviti.
Non è da escludere il ricorso alla psicoterapia cognitivo-comportamentale, in quanto, come visto, la vestibolite vulvare può avere ripercussioni sulla sfera psichica.
Solo nelle situazioni più complicate lo specialista consiglia l’intervento chirurgico, e ciò per ridurre le terminazioni nervose proliferate che sono alla base del dolore cronico.
Si specifica che nel corso del trattamento si rende opportuno sospendere i rapporti sessuali per evitare i piccoli traumi della mucosa ed adottare misure preventive nei confronti di infezioni recidivanti, quali la candida.
L'infiammazione vaginale può essere causata anche dalle vaginiti.