Ieri mattina le Organizzazioni Sindacale della Polizia di Stato hanno incontrato il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
All’apertura della riunione il Ministro ha informato i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali circa l’apertura del tavolo contrattuale per il rinnovo del contratto di lavoro delle Forze di Polizia per il 7 ottobre p.v..
La somma stanziata per le Forze di Polizia è di 600 milioni di euro.
Si apprende inoltre durante i lavori contrattuali si sia discusso anche della rivisitazione dell’articolo 35 del DPR 164/2002 riguardante le Federazioni sindacali – DIRITTI sindacali con l’intento, a giudizio del PNFD/LI.SI.PO., di limitare i diritti sindacali ai sindacati minoritari.
Al riguardo i segretari generali dei Sindacati di Polizia PNFD “Polizia Nuova Forza Democratica” Franco Picardi e LI.SI.PO. “Libero Sindacato Polizia” Antonio de Lieto hanno commentato: “Anche i Poliziotti hanno una famiglia, figli da mandare a scuola, affitti e mutui da pagare ecc. "
Hanno, insomma, i bisogni di tutti gli altri cittadini, ma non possono scioperare per far sentire al Paese, la propria voce, la loro protesta.
Il Governo deve reperire risorse proprio per garantire a tutti gli operatori di Polizia aumenti più significativi.
La nostra proposta - hanno rimarcato i leader di PNFD/LI.SI.PO. è di un aumento, al netto dalle imposizioni fiscali, di 100 euro per tredici mensilità e l’elevazione, al netto di ritenute ed oneri vari, a 10 euro l’ora per il lavoro straordinario, a partire dalla scadenza dell’ultimo contratto.
Dopo circa 40 anni e precisamente dal 1981, anno in cui è entrata in vigore la legge di riforma della Polizia di Stato ad oggi, lamentiamo ancora la mancata riforma del regolamento di disciplina, dei trasferimenti per gravi motivi familiari, sulla tutela legale, per il divieto di sciopero e per l’accordo nazionale quadro.
Per quanto attiene l’art. 35 del DPR 164/2002 tra l’altro materia non contrattuale – hanno concluso i Segretari Picardi e de Lieto – in considerazione di precedenti note inoltrate ai vertici del Ministero dell’Interno, che ad oggi sono ancore insolute, siamo ancora a richiedere, nostro malgrado, le dimissioni del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia.
Roma, 19 settembre 2020.