I casi di contagio da Coronavirus che riguardano in quest'ultimo periodo il personale giudiziario, ventiquattro unità del Pagliarelli e l'avvocato penalista asintomatico autodenunciatosi al Consiglio dell'Ordine di Palermo, stanno generando un forte allarme.
La Fp Cgil e la Uilpa di Palermo hanno scritto al presidente del Tribunale Alfredo Montalto e al presidente della Corte d'Appello Matteo Frasca e chiesto un incontro urgente per condividere percorsi di salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori della giustizia in città, nella delicata fase del rientro al lavoro dalle ferie.
“Oggi – dichiarano Anna Maria Tirreno e Alfonso Farruggia, rispettivamente segretari della Fp Cgil e della Uilpa di Palermo - stiamo vivendo la cosiddetta fase 3, ovvero quella del rientro della gran parte del personale in servizio con la ripresa delle udienze".
Durante il lockdown in Sicilia sono state adottate misure di sicurezza straordinarie tra le quali figurano l'uso massiccio dello smart working, la distribuzione di mascherine, le sanificazioni periodiche degli uffici giudiziari, la misurazione della temperatura al personale e i test sierologici ma tutto ciò è stato fatto in una condizione di scarso impatto dei casi di Covid 19 nell'isola, dimostratasi tra le regioni più immuni dai contagi”.
Oggi, superata l’estate, non è più così: l'aumento dei casi di Coronavirus, in particolare in provincia di Palermo, richiede un'attenzione maggiore.
E, come denunciano Fp Cgil e Uilpa nelle loro lettere, "non sembra affatto che ciò sia stato fatto : non sono state recepite, finora, indicazioni particolari, né plexiglas divisori o altro, relative alla sicurezza in udienza del personale, al fine di evitare eventuali contagi".
"Non c'è stata interlocuzione con il sindacato in merito - proseguono Tirreno e Farruggia - e non c’è stato nessun rapporto con il personale civile per concordare eventuali turni, tenendo conto dei disagi dei lavoratori, anche sotto il profilo familiare”.
“"Ripartire rientrando nella 'normalità', mal si concilia con i rischi che incombono concretamente – aggiungono i due esponenti sindacali e noi abbiamo appreso di diversi casi di persone positive al Covid 19 quali il presidente delle sezioni penali, e l’avvocato, che si è autodenunciato, dimostrando alto senso civico, indicando al Consiglio dell’Ordine di Palermo gli uffici giudiziari ai quali aveva avuto accesso".
"Questi episodi - proseguono - rendono importante l'informazione e la condivisione con il sindacato delle scelte che si intendono effettuare, nonché di quelle che sono state già messe in campo dalla presidenza della Corte”.
Fp Cgil e Uil Pa stigmatizzano, a questo proposito, la reazione del Tribunale, che ha consigliato al personale entrato in contatto con l’avvocato positivo al Covid 19 di fare test –tampone a 'proprie spese'.
“Noi riteniamo invece che sia preciso compito dei capi degli uffici di occuparsi della salute e sicurezza dei lavoratori e che esse non possano ricadere nelle spese personali del singolo dipendente – continuano Anna Maria Tirreno e Alfonso Farruggia - e che questi controlli devono fare capo al sistema sanitario nazionale che, attraverso le Asp, nei casi di rischio, organizza ed effettua i tamponi : è quindi precisa responsabilità di ogni capo degli uffici, provvedere in tal senso”.
Le due organizzazioni sindacali sollevano anche il tema della carenza di organico che riguarda il personale sia civile che penale, dovuta ai pensionamenti targati quota 100 e alla legge Fornero.
“Il confronto con il sindacato, anche su questa tema – concludono - è importante per trovare soluzioni condivise che conciliano entrambe le esigenze”.