Il trauma è una lesione prodotta nell'organismo da un qualsiasi agente esterno (incidenti, violenze, armi, ecc.) capace di azione improvvisa, rapida e violenta (Enciclopedia Treccani).
In Italia tra i 15 e i 24 anni (con 1785 morti all’anno) la principale causa di morte sono gli incidenti stradali sia per i maschi (34%) sia per le femmine (25%). La seconda causa più frequente è il suicidio, con il 14% del totale tra i maschi e il 10% tra le femmine. Nel caso dei maschi è piuttosto alto il numero di morti per omicidio: 37 casi pari al 3%. Nella fascia di età tra 25 e 44 anni le principali cause di morte per i maschi restano gli incidenti stradali e da trasporto in generale (14%) seguiti dal suicidio (12%) per le femmine la percentuale di morte per trauma è minore e prevale invece il tumore al seno (Fonte ISTAT 2015).
Il trauma in Italia è quindi la prima causa di morte per i giovani. Da questo ne consegue che il trattamento competente di questo tipo di condizione clinica è determinante sia dal punto di vista degli outcome (meno disabilità) sia dal punto di vista della spesa sanitaria.
La letteratura individua alcuni fattori di aggravamento o morte in un trauma, che sono:
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Ipossia e ipercapnia per ostruzione vie aeree o ipoventilazione
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Ipoperfusione cerebrale da ipovolemia o ipotensione
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Diagnosi inaccurata
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Gestione iniziale impropria,
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Mancato trasferimento a centri specializzati.
Come si può intuire per tutti questi fattori contano moltissimo la preparazione e le competenze del team di soccorso extra ospedaliero, perché possono agire su ognuno di questi punti migliorando quindi il soccorso alla persona traumatizzata.
Esistono due principali modelli di riferimento riconosciuti a livello mondiale e sono il Prehospital Trauma Care (PTC) e l’Advanced Trauma Life Support (ATLS).
Il modello del PTC nasce dall’esigenza di sviluppare una metodica di approccio e trattamento del paziente traumatizzato in fase preospedaliera, basata sulle migliori evidenze disponibili e adatta alla realtà italiana, nella quale l’intervento è spesso assicurato da personale con competenze disomogenee (basti pensare che ogni Regione ha il soccorso extra ospedaliero organizzato in modo diverso). Il modello ATLS è più adatto a realtà americane, dove le cause di trauma sono differenti (basti pensare alle armi da fuoco).
Chi si occupa di soccorso sanitario extra ospedaliero dovrà avere una formazione sul trauma di tipo avanzato. Questi modelli di trattamento possono essere appresi grazie ad appositi corsi che trattano in modo intensivo, con molte esercitazioni e casi pratici, la corretta gestione del trauma.
Questi corsi sono gli stessi per medici e infermieri in quanto il metodo prevede un progressivo aumento delle competenze richieste per il trattamento di ogni condizione in modo che ognuno possa fornire il massimo del trattamento che è in grado di erogare.
L’approccio che questi metodi consigliano è il cosiddetto ABCDE, che è un acronimo per indicare:
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A = Airways, cervical spine and oxygen - Vie aeree, rachide cervicale e ossigenoterapia
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B = Breathing – Respirazione
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C = Circulation – Circolazione e controllo emorragie arteriose
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D = Disability = Problemi neurologici
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E = Exposure – Esposizione del paziente e successiva protezione termica
Seguendo questo tipo di approccio si possono non solo riconoscere le situazioni pericolose per la vita del paziente, ma anche trattarle nel miglior modo possibile in base alle nostre competenze.
L’obiettivo del corso è di trasmettere una metodica di approccio al soggetto politraumatizzato in fase preospedaliera, che metta il soccorritore in condizione di evidenziare le criticità del soggetto traumatizzato così da porre in atto manovre salvavita di sua competenza, in attesa dell’intervento sanitario.
Un’assistenza di alta qualità può ridurre in modo significativo la mortalità e migliorare gli esiti del paziente con trauma grave. Ciò presuppone lo svolgersi di una catena di eventi che garantisca qualità e continuità dal luogo dell’incidente al trattamento definitivo.
Il miglioramento della gestione preospedaliera rappresenta un anello cruciale della catena dei soccorsi al grave traumatizzato; in questa fase la capacità di assicurare un adeguato supporto vitale è determinante, soprattutto quando i tempi di trasferimento dal terreno alla struttura ospedaliera sono lunghi. È quindi necessario che tutti i professionisti coinvolti nella gestione sulla scena del traumatizzato grave condividano un percorso formativo strutturato, efficace e coerente con gli obiettivi della pratica clinica.
Per questo motivo è necessario svolgere un corso specifico di PTC (PreHospital Trauma Care) rivolto a laici, a soccorritori volontari ma anche a sanitari che non hanno mai lavorato in ambiente extraospedaliero e che intendano acquisire ed affinare le competenze in merito alla gestione del trauma.
PROGRAMMA DEL CORSO
• Epidemiologia del trauma
• Danno secondario
• Catena della sopravvivenza nel traumatizzato
• Il politraumatizzato
• Distribuzione dei ruoli
• Triage
• Approccio al traumatizzato
• Supporto vitale al traumatizzato
• Valutazione rapida e Valutazione primaria
• Immobilizzazione
• Valutazione secondaria
• Centralizzazione
Gran parte del corso è dedicato alla prova ed apprendimento delle manovre pratiche, quali:
• Estricazione (diverse manovre)
• Rimozione del casco da motociclista
• Uso pelvic binder
• Manovra di log roll
• Uso della barella spinale
• Uso stecco bende
• Uso materassino a depressione
• Telo da trasporto
OBIETTIVI DEL CORSO
L’obiettivo del corso è di trasmettere una metodica di approccio al soggetto politraumatizzato in fase preospedaliera, che metta il soccorritore in condizione di evidenziare le criticità del soggetto traumatizzato così da porre in atto manovre salvavita di sua competenza, in attesa dell’intervento sanitario.
Per Info:
Cell 3208373739
Facebook: https://www.facebook.com/CorsiPrimoIntervento/
Sito: https://www.primosoccorsoemergency.it
Fonte notizia
www.primosoccorsoemergency.it