ede, aveva chiesto Modena ai suoi tifosi. E i tifosi del volley della città emiliana hanno risposto. In un modo clamoroso: dopo dodici giorni la campagna abbonamenti del club ha già superato quota mille. Ma stavolta è diverso. Gli abbonati di Modena firmano in bianco e acquistano abbonamenti al buio. Causa pandemia, non si sa infatti quando il campionato riprenderà. E soprattutto come: a porte aperte o, molto probabilmente, chiuse? Ai tifosi di Modena non importa. Tanto che alcuni, una trentina, hanno rinnovato l’abbonamento senza godere dello sconto di prelazione, un 30%. Lo scorso anno Modena portò al PalaPanini 3600 abbonati, record di tutti i tempi per il campionato italiano. Quell’onda, nonostante il Covid-19 e tutto il resto, non è andata dispersa.
Per Modena non sono stati tempi facili, gli ultimi. Gli addii pesanti di Zaytsev, Rossini, Holt, compensati comunque con gli arrivi di Vettori, Grebennikov e Petric e soprattutto le difficoltà finanziarie del club avevano gettato l’ambiente in uno stato di agitazione. Poi, a inizio giugno, una veemente conferenza stampa della presidente Catia Pedrini ha fatto risentire alla piazza, forte, il gusto del gioco più amato e popolare sotto la Ghirlandina. “Eccomi nuovamente, consapevole del fatto che essere qui oggi a parlarvi di futuro è già un risultato incredibile” scriveva la presidente nella lettera ai tifosi, alla vigilia della partenza della campagna abbonamenti. Una sorta di appello, a cui la città ha risposto e ha dato le risposte che Pedrini cercava: «La città è stata incredibile» spiega la manager, al comando della società dal 2013, «è stato come tornare ad avvertire una corrente buona, una grande spinta dal basso che ci ha fatto capire quanto sia importante la pallavolo in questa città. Una cosa che sapevamo e che torniamo a sapere ora. È il momento adesso che anche l’imprenditoria locale torni a sostenerci con fiducia nel futuro. Perché Modena e il volley di Modena sono questa cosa. Sono quei trenta che non hanno voluto il 30% di sconto, e tutti gli altri, che hanno scommesso dai 200 euro al buio. Ci ricorderemo di tutti, quando il pallone tornerà a saltare di qua e di là della rete».
Quando accadrà, tutto ciò? Difficile dirlo. A metà settembre la Lega vorrebbe far giocare la Supercoppa Italiana. A porte chiuse o semi-chiuse, ma in una location storica e prestigiosa come l’Arena di Verona, o la Valle dei Templi di Agrigento. Il campionato seguirà a ruota, ma è ancora lontano dal definirsi il come: la Federvolley ha aggiornato lo scorso 14 giugno il protocollo di ripresa degli allenamenti, basandolo sul rispetto di tre principi fondamentali: rispetto del distanziamento sociale, porte chiuse della struttura e divieto di assembramento. Non si parla ancora di ripresa dell’attività agonistica. E non si parlerà ancora a lungo di ripresa del campionato. Tuttavia Modena, che rischiava di scomparire, il suo campionato ha già iniziato a vincerlo.