Foto Credit Cristian vivaldi Email: cristian.vivaldi@fastwebnet.it
Ecco per chi vuole sapere di più di Angela Ruggeri nata in Ancona di origini leccesi. Sono alta 165 cm e il mio peso varia dai 60 ai 68 kg in base ai periodi di preparazione. Specializzata nella sicurezza sul lavoro e la sicurezza alimentare, oltre ad effettuare corsi di formazione ai lavoratori riguardo le due materie appena citate.
3 aggettivi per descrivere il tuo carattere: DOLCE, AUTOIRONICA, TESTARDA
5 cose che ami: Amo mangiare (specialmente i dolci), stare a contatto con gli animali, la semplicità nelle cose e nelle persone, amo il mare e amo stare a casa sul divano a vedere un film
5 cose che odi: odio le persone false e doppio-giochiste, il freddo, allenarmi con dischi che siano di colore diverso, le ciotole di plastica che non si lavano bene perché oleate, il disordine in casa
passioni e interessi: oltre alla palestra ho la passione del disegno e della pittura e adoro scrivere per lo più racconti e poesie musica, film e libri preferiti: il genere di musica che ascolto varia in base al mio stato d’animo e in che momento della giornata mi trovo, perciò passo dal pop, al latino, al genere italiano. Sono un’amante dei generi horror e azione per quanto riguarda i film. Il genere di libri verte anch’esso sull’horror e il thriller: ho adorato il libro di Hit il pagliaccio e la maggior parte delle opere di Stephen King.
il viaggio più bello che hai fatto e quello che vorresti fare: il viaggio più bello che ho fatto è stato a Corfù un po’ di anni fa. Sogno di visitare il Giappone e la Thailandia, tanto che un futuro viaggio di nozze lo immagino in una di queste due mete.
cosa guardi e cosa ti attrae fisicamente/caratterialmente in un uomo: le prime cose che guardo fisicamente in un uomo sono il sorriso, lo sguardo e le mani. Caratterialmente ricerco sempre la maturità, la sicurezza in sé stessi, la dolcezza e l’intraprendenza ma soprattutto deve farmi ridere.
come definisci il tuo stile o meglio che capo di abbigliamento non deve mai mancare nel tuo guardaroba? Scarpe basse o tacco? Il mio stile è molto casual, anche perché è rapportato ad una mia giornata tipo che si svolge sempre di corsa. Nel mio armadio non devono mai mancare canotte, jeans, leggings e scarpe da ginnastica. E’ ovvio che per occasioni speciali o per la sera un po’ di tacco è d’obbligo specialmente se associato ad un abito lungo, genere che io adoro.
Sono entrata per la prima volta in palestra 4 anni fa ma mi alleno seriamente da circa 3 anni. Venivo da tanti anni di pallavolo, sport che ho dovuto abbandonare a causa degli studi universitari. Dopo 3 anni sabatici sono stata invitata a provare la palestra e il karate: ho conciliato le due discipline per un anno e mezzo poi ho scelto di dedicarmi unicamente alla preparazione per le gare.
3- Faccio sport da quando avevo 4 anni: ho iniziato con la piscina, poi pattinaggio su pista e circa 11 anni di pallavolo.
4- Non sono entrata in palestra con il sogno di poter competere e salire su un palco, veramente all’inizio volevo lasciare tutto perché venendo da uno sport di squadra non riuscivo ad appassionarmi alla sala pesi. Poi il mio fisico ha iniziato a rispondere bene agli allenamenti e mi è stato proposto di preparami per una gara; nel momento in cui ho calcato per la prima volta un palco è scattato qualcosa in me che mi ha fatto innamorare di questo mondo
5- Diciamo che la cosa che mi affascina di più del mio corpo, anche a detta degli altri, è il contrasto tra il mio viso dolce e abbastanza femminile, con un corpo un po’ più statuario. Mi definisco sempre un ibrido vista questa contraddizione e adoro essere unica nel bene o nel male.
6- Il mio attuale coach l’ho conosciuto abbastanza casualmente dopo la gara a Rimini di quest’anno. Mi ha preso sotto la sua ala durante la mia partecipazione alle gare estive ma la collaborazione vera e propria è iniziata dopo i campionati italiani. Il nostro rapporto è particolare nel senso che essendo stata un po’ autodidatta per un periodo, abbiamo da subito trovato un’intesa e abbiamo scelto di concordare ogni singolo aspetto della preparazione insieme in quanto io ho imparato a conoscere un po’ il mio corpo e a capire come risponde a determinati stimoli e lui ha tutte le conoscenze possibili per guidarmi al meglio. Alla luce di questo ogni tanto ci prendiamo a parole ma è perché abbiamo due caratteri che danno il meglio quando si confrontano e a modo loro si supportano.
7- Adoro allenare quadricipiti, glutei e spalle e sono anche i 3 gruppi muscolari per cui ricevo più complimenti.
8- Amo diversi esercizi, nello specifico quelli che mi permettono meglio di isolare il muscolo interessato. Un amore- odio lo provo per la leg extension e amo molto lavorare ai cavi. Odio gli affondi e la maggior parte degli esercizi per il petto ma si fa tutto lo stesso.
9- La mia giornata inizia alle 7.30, faccio colazione, sistemo il borsone e mi preparo per andare a lavoro dove resto fino alle 18 del pomeriggio. Inizio ad allenarmi intorno alle 18.30 e tra doccia, chiacchere e tutto rientro a casa intorno alle 21.15. Faccio cena e nel frattempo preparo i pasti per la giornata successiva. Tra una cosa e l’altra non vado mai a dormire prima di mezzanotte in quanto, abitando da sola, sono soggetta a tutte le operazioni di lavaggio piatti e ambienti casalinghi.
10- Mi alleno mediamente 5 volte a settimana anche se può capitare di arrivare a 6 in determinati periodi di preparazione tutti da una volta al giorno. Il cardio c’è in alcuni momenti del percorso ma è il coach a decidere quando inserirlo.
11- All’inizio è stato un pò difficile seguire l’alimentazione specialmente quando ci si avvicinava alla gara. Anche il solo odore di dolci o pizza mi obbligava a cambiare stanza perché iniziava ad aumentare la salivazione. Poi ho “educato” la mente a sopportare e a non cedere agli sfizi dato che non è il corpo a richiederli, anche perché la mia dieta prevede un buon quantitativo di cibo durante tutte le fasi di preparazione, e adesso sono un soldato in termini di resistenza a tentazioni.
12- Il mio cheat meal è variabile: se sto un po’ bassa con i carbo vado cercando quelli quindi panini, pizza e pasta, altrimenti ho sempre avuto una predilizione per i dolci, specialmente per quelli fatti in casa come crostate, ciambelloni ecc..
13- All’avvicinarsi della gara cambiano tante cose: ti specchi di continuo perché ti avvicini alla forma finale da competizione e vuoi goderti ogni momento, il fisico è un po’ provato più che altro perché cambiano alcuni apporti quali i quantitativi di carboidrati, verdure, grassi, proteine ma soprattutto acqua e sale. Emotivamente io tendo ad essere abbastanza stanca anche perché non sono solita assentarmi dal lavoro fino al giorno della partenza, ma alla fine se lo si vuole veramente, tutto è possibile.
14- Della preparazione alla gara amo l’adrenalina che inizia ad essere sempre più presente all’avvicinarsi della partenza. Ho un rito scaramantico prima di ogni gara e cioè quello di mettere il costume da gara nel posto del letto vicino a me e accendere una candela: amo svegliarmi la notte e vedere brillare gli strass con la fioca luce del fuoco. Detesto preparare la valigia per partire perché puntualmente mi dimentico qualcosa anche se mi faccio sempre una lista delle cose da portare.
15 – Nel 2017 ho fatto un 5 posto al oneway fitness a Roma e un 5 posto ai campionati italiani dello stesso anno. Nel 2018 ho partecipato alla gara di Rimini senza rientrare nelle prime 6, poi sono arrivata 3 sempre al oneway fitness e nuovamente 5 ai campionati italiani 2018. Quest’anno i risultati sono stati migliori: 2 posto a Rimini, 1 posto al GP Elena a Bari, 1 posto al oneway fitness e 2 posto ai campionati italiani 2019. Ultima grande soddisfazione 2 posto alla gara in Grecia, a Nafplio, con tanto di Pro Card portata a casa.
16- La gara più emozionante credo si stata quella a Rimini di quest’anno. Sono salita su quel palco senza un preparatore, senza un fidanzato e senza genitori tra il pubblico. Avevo solo una mia carissima amica, Paola, totalmente estranea a questo mondo fino a quel giorno a cui ho dovuto spiegare come mettere il colore il giorno stesso; devo tutti i miei risultati di quelle 4 gare a lei, fosse stato per me non avrei partecipato a nulla. Eravamo in 11 quel giorno e già mi vedevo fuori dalle 6; quando mi hanno chiamata seconda dietro l’attuale campionessa italiana non potevo crederci; scesa dal palco sono scoppiata a piangere e si, sono emozioni che non si spiegano
17- Con il mio coach stiamo valutando quando attivare la Pro Card, sicuramente non quest’anno. Prima della fine del 2019 probabilmente farò un’altra gara, non so se in Italia ma vi terrò aggiornati. Il mio sogno è quello di avere una famiglia, è un sogno che sembra scontato ma è la mia ambizione più grande: ho un lavoro, una casa, una macchina e una grande passione per questo sport, mi manca solo quello.
18- Io mi confronto ogni giorno con il giudizio della gente, con gli sguardi dubbiosi e increduli di quando passi in un centro commerciale anche solo per fare spesa. Mi è stato detto che ero una bella ragazza che si è rovinata con le sue mani, che ho bicipiti e spalle più grandi di uno scaricatore di porto e vengo sfidata spesso a braccio di ferro. Alcune cose fanno sorridere altre feriscono; ad ogni modo io sono dell’idea che ognuno deve stare bene con sé stesso e che la gente avrà sempre da parlare, perciò tanto vale fare e diventare ciò che si vuole nel rispetto di se stessi e degli altri.
19- Sono 3 anni che mi confronto con i miei genitori riguardo questa mia passione. Ultimamente hanno iniziato ad interessarsi mentre prima erano fermi nella loro posizione di dissenso. Diciamo che non mi sostengono ma lo accettano perché capiscono che per me è importante; continuerò ad insistere per averli tra il pubblico e per farli diventare i miei primi fans.
20- Riguardo al doping io sono dell’idea che ognuno fa le sue scelte in questo settore come nella vita in generale. Non ho pregiudizi verso nessuno e sono per la libertà di decisione che ognuno ha sempre nel rispetto di sé stessi e degli altri. Per quanto riguarda me io sono molto indirizzata nelle scelte in quanto qualche anno fa ho scoperto di avere una mutazione genetica che sceglie per me l’unico percorso possibile da fare in termini di preparazione; viste le mie “non scelte” ho deciso qualche anno fa di diventare donatrice AVIS e sono fiera di tale ruolo. Un piccolo messaggio però lo voglio lanciare: spesso mi scrivono ragazze anche di 18 anni dicendomi “mi hanno detto che devo” al fine di partecipare ad una gara. Io sopra ho detto che ognuno fa le sue scelte e come tali devono rimanere: sono contro le imposizioni, le informazioni distorte o dette a metà e le false illusioni quindi chiedo umilmente di guidare, specialmente ragazze così giovani, con criterio e soprattutto con coscienza.
21- Io ho due tipi di ammirazione per quanto riguarda le atlete: ammiro atlete come Angela Borges, Getta Beqa ecc.. per i risultati e per la forma fisica raggiunta e ammiro atlete italiane con cui ho avuto modo di parlare perché hanno avuto la forza di uscire dalla bulimia, dall’anoressia e da situazioni impegnative della vita. Le vere coppe vanno a loro.