Libro scritto dal professor Aldo Natale Terrin, docente emerito di fenomenologia della religione all'Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina a Padova.
“… questo mio libro intende colmare un vuoto circa le verità basilari di Scientology, circa la vera teologia presente in essa, circa quella ‘filosofia perenne’ che è intrinseca in qualche modo in ogni formazione importante che assume per se stessa il nome di ‘religione’.” ha scritto l’autore nelle premessa del volume.
Il volume, pubblicato dalla Editrice Morcelliana nella collana “Scienze Umane” è uno studio approfondito della teologia di Scientology.
“Alcuni hanno negato il carattere religioso di Scientology, ma lo hanno fatto per i motivi più diversi e per lo più di carattere estrinseco – o politico, o ideologico.” ha scritto il prof. Terrin, “Se in realtà si guarda alla sua struttura e alla sue dinamiche, senza pregiudizi, non si può non restare meravigliati dalle connessioni e dai rapporti che sono presenti con altre religioni… Si direbbe che Scientology porta con sé l’anima stessa di una visione religiosa tramite il riferimento a molte religioni sia direttamente, sia indirettamente, sia nei principi che nelle modalità di espressione.”
L’opera è il risultato di un lungo percorso di studio accademico iniziato nel 1985 che ha portato l’autore a esaminare approfonditamente le opere di Ron Hubbard, oltre che i testi e le riviste distribuite dalla chiesa; a esaminare le pratiche e le procedure; a relazionarsi coi fedeli di Scientology di ogni età, ceto sociale e professione e a visitare le chiese italiane ed estere. Naturalmente sono stati presi in esame anche gli studi compiuti da altri, tutti menzionati nella sua opera.
“Quando si esamina un fenomeno sociale lo si fa da un preciso punto di vista dal momento che non esiste il ‘punto zero’, il punto neutro”, ha detto il prof. Terrin. “Nessuno è neutro nell'osservare. Nel momento in cui qualcuno riporta un fatto lo interpreta, non lo fa dal ‘punto zero’, lo fa da un preciso punto di vista del quale dovrebbe essere consapevole. Per capire chi crede ci si deve immedesimare in lui e per farlo bisogna avere una certa empatia. Si deve, insomma, cominciare a osservare con l’idea che ‘il credente ha sempre ragione’.”
Riguardo l’autore:
Aldo Natale Terrin è un sacerdote della Diocesi di Padova. Si è laureato in Filosofia della Religione all'Università Cattolica di Milano e in Teologia delle Religioni alla Pontificia Facoltà Teologica di Milano. Ha studiato storia delle religioni, sanscrito e religioni orientali a Münster/Vestfalia.
Ha studiato i nuovi movimenti religiosi in molti paesi dell’Europa e degli Stati Uniti, visitando il Giappone, la Corea e l’India per una sua migliore conoscenza delle nuove religioni.
Ha insegnato Storia delle Religioni all'università Cattolica di Milano e Antropologia Culturale all'università di Urbino. Ora insegna fenomenologia della religione all'Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina, a Padova.
E’ autore di oltre 40 opere su antiche e nuove religioni, oltre che di antropologia culturale. Per citare solo quelli pubblicati dall'Editrice Morcelliana: “Mistica dell’Occidente” (2001), “Religione e neuroscienze” (2004), “L’oriente e noi” (2007), “La religione” (2008), “Religione visibile” (2011), “Il mito delle acque in Oriente” (2012), “Liturgia come gioco” (2014), “Il rito” (20152 ), “Meditazione buddista” (2016) e ha curato, di Rudolf Otto, “Il sacro” (2011).