Il primo distributore digitale si chiama Sales Bridge, ha sede fisica a Castelfranco Veneto e gestisce ordini da tutto il mondo. L’idea vincente? La spiega il ceo Daniele Smaniotto col suo team: “Facciamo online quello che fanno i negozianti e i distributori offline. La svolta è che rompiamo la “barriera” del magazzino fisico”
Nell’era del mercato digitale non è più necessario avere un magazzino fisico dove tenere la merce, la logica è completamente cambiata. Per capire la rivoluzione che sta investendo il settore del commercio parliamo del nuovo fenomeno chiamato “Sales Bridge”, il primo distributore digitale che ha sede fisica a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano fondato da un team di professionisti del settore. Dopo un’attenta analisi del mercato, Daniele Smaniotto (classe 1989), ha trovato un modo per risolvere il problema sempre più ingombrante del magazzino grazie ad un’innovativa architettura informatica, sviluppata con i soci Matteo Vaccari, Nicola Seletti, Ots Sistemi e il fratello Andrea.
“Noi siamo a tutti gli effetti un distributore e rivenditore digitale – spiega Smaniotto - Facciamo online quello che fanno i negozianti e i distributori offline. La svolta è che rompiamo la “barriera” del magazzino fisico grazie al nostro CMS di sincronizzazione giacenze e ordini: riusciamo ad avere un magazzino virtuale potenzialmente illimitato. Acquistiamo infatti dai fornitori i prodotti solo a vendita effettuata e ci occupiamo di gestire tutto il meccanismo di vendita da e verso i marketplace”.
Sales Bridge fa incontrare nella sua innovativa piattaforma fornitore e acquirente e li assiste in tutti i processi, dal caricamento del catalogo dei prodotti alla spedizione e logistica, senza pensieri. “Appoggiarsi a noi significa appoggiarsi a un rivenditore digitale capace di gestire i processi – continua il giovane ceo - e i rapporti con i marketplace non sempre così semplici”.
Il successo di Sales Bridge, che da quando è nato a maggio dello scorso anno, conta già nel suo catalogo oltre 100 mila prodotti e gestisce oltre 4000 ordini mensili, per un fatturato di un milione di euro, li porta ad essere il primo distributore digitale d’Italia. E se parliamo poi di ordini, qui la creatività non ha limiti o confini. Qualche esempio? “Un convento di suore ordina tramite noi regolarmente un bancale di carta igienica – sorride Nicola - mentre è una farmacia in Grecia a rifornirci di preservativi. Abbiamo venduto gianduiotti alla moglie di un tennista serbo di fama mondiale, di cui non possiamo svelare il nome e un leone di marmo a un facoltoso cliente in Svizzera. Abbiamo spedito persino una pista di macchine giocattolo in Kazakistan. Riceviamo ordini dalle Mauritius agli USA, dalla Cambogia alla Svezia”.