Speck e formaggi di malga completano la proposta della manifestazione che a Bologna unisce cinema ed enologia delle terre alte. Svelati anche i vini delle masterclass di lunedì 3 febbraio
Ad affiancare i 40 vignaioli di Trentino e Alto Adige nella tre giorni di Vignaioli di montagna, in programma alla Fondazione Cineteca di Bologna dall’1 al 3 febbraio 2020, saranno le specialità gastronomiche di qualità tipiche di Trentino e Südtirol. Ne scaturisce un racconto a più voci, tra sapori e immagini, del territorio di montagna, realizzato grazie al supporto delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano.
In particolare, il pubblico potrà conoscere il progetto Trentino di malga, marchio collettivo frutto dell’iniziativa della Camera di Commercio di Trento, dedicato alla promozione di specialità casearie d’alpeggio ottenute con metodi tradizionali. Ciascuna delle varietà riconosciute dal marchio si distingue per qualità organolettiche e sensoriali, che variano con la vegetazione, la flora microbica locale, le razze bovine e le tecniche di lavorazione del latte. Oltre ai formaggi, i presenti potranno assaggiare anche una selezione di Speck artigianale südtirolese della macelleria Stampfl di Bolzano. Si tratta di una ricetta tradizionale che prevede, tra il resto, l’affumicatura per tre settimane con legno di faggio e sei mesi di stagionatura. Ne risulta uno speck di alta qualità con una bassa concentrazione di sale e un’importante aromaticità. Ottimi per accompagnare formaggi, speck o da gustare da soli, gli Schüttelbrot dell’Azienda Fritz e Felix Brot, piccoli panini croccanti a base di farina di segale, acqua, lievito, sale e spezie, e il pane artigianale fatto con lievito madre del Panificio Moderno di Rovereto (TN), una realtà che ha puntato molto sul recupero delle varietà cerealicole territoriali e sui processi di lievitazione naturale.
Con l’evento alle porte, gli organizzatori hanno rivelato i produttori e i vini in degustazione nelle tre masterclass in programma lunedì 3 febbraio alla Biblioteca Renzo Renzi. Ogni degustazione proporrà quattro vini di vignaioli altoatesini e quattro di vignaioli trentini, spaziando da varietà autoctone quali Teroldego, Nosiola e Lagrein a vitigni internazionali come il Pinot Nero e il Pinot Bianco, che nella regione hanno trovato un’espressione unica.
Vignaioli di montagna si svolgerà in tre giorni. Sabato primo febbraio la Biblioteca Renzo Renzi ospiterà la mostra dedicata ai vini artigianali delle terre alpine, un grande banco d’assaggio che vedrà la partecipazione di 20 vignaioli trentini e 20 altoatesini. Domenica 2 febbraio sarà dedicata all’anteprima della 68ª edizione del Trento Film Festival (25 aprile – 3 maggio 2020), con il doppio appuntamento pomeridiano con Persorsi. Si tratta di una passeggiata immersiva e multisensoriale nella viticoltura di montagna, dalle Dolomiti al Lago di Garda. In serata la proiezione di Our Blood Is Wine (di Emily Railsback, USA, 2018, 78’), un documentario nato da un’idea del cineasta e sommelier Jeremy Quinn. Infine lunedì 3 febbraio tre masterclass sulla vitienologia delle terre alte. Si inizierà alle 11.00 con Valli, colline e montagne: un viaggio di quota in quota, condotta dal giornalista e scrittore Massimo Zanichelli con Hannes Baumgartner, presidente dei Freie Weinbauern Südtirol. Alle 13.00 Sostenibilità: una meta, tante strade con Helmuth Zozin, direttore ed enologo delle Tenute Manincor, accompagnato dal presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino, Lorenzo Cesconi. Si chiuderà alle 15.00 con Teroldego e Lagrein: due “cugini” alla prova del tempo guidata da Fabio Giavedoni, curatore della guida Slow Wine, con i vignaioli Giulio De Vescovi e Andreas Berger. Il costo è di 25 euro per un laboratorio, 40 euro per due e 60 euro per tre. Posti limitati con preiscrizione obbligatoria al modulo forms.gle/Wsr6NDeuKdC6HpaU9
Il programma e i costi su www.trentofilmfestival.it, www.vignaiolideltrentino.it e www.fws.it.
Ufficio stampa Vignaioli di montagna
Anna Sperotto
Giulia Tirapelle
Ufficio stampa Trento Film Festival
Tommaso Iori
Rosario Fichera
Arianna Monteverdi