Da un punto di vista puramente operativo, i motori stepper sono notevolmente più facili da usare rispetto ai servomotori tradizionali. L’azionamento di un motore passo-passo è molto più semplice da capire e facile da configurare e spesso non c’è motivo di preferire soluzioni eccessivamente complicate se i requisiti possono essere soddisfati da soluzioni semplici.
I vantaggi offerti dalle due tecnologie sono molto diversi; i servomotori sono ideali per chi ha bisogno di un motore con velocità superiori a 3.000 giri/min e una coppia elevata. Tuttavia, con applicazioni richiedenti velocità di poche centinaia di giri/min o anche inferiori, un servomotore non è sempre la scelta ideale, in quanto sovradimensionati per le applicazioni a bassa velocità.(nema 17 gearbox)
È in questo tipo di applicazioni che i motori passo-passo rappresentano la soluzione migliore. Non solo offrono ripetibilità in fase di arresto, ma sono anche progettati per essere azionati a basse velocità pur mantenendo una coppia elevata. Proprio grazie a questa caratteristica progettuale, i limiti di velocità possono essere impostati nel controller. Il limite tipico di un motore passo-passo è inferiore a 1.000 giri/min, mentre i servomotori possono avere velocità nominali di 3.000 giri/min o superiori, fino ad arrivare a più di 7.000 giri/min.
Un motore stepper dimensionato correttamente può essere il fit perfetto, tuttavia, in caso di malfunzionamento, un sistema ad anello aperto potrebbe fornire dati insufficienti alla risoluzione del problema.
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