Fotografare e definire la mappa del potere mondiale: questo l’obiettivo di ‘Leaders’, il volume che raccoglie volti, storie e biografie delle 20 persone più influenti di oggi, uomini e donne che hanno fatto la storia del nostro tempo e che guidano il pianeta attraverso la loro influenza e le loro visioni del mondo.
Dai capi delle grandi potenze mondiali come il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, il Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump e il Presidente della Repubblica e Segretario Generale del Partito Comunista Cinese Xi Jinping a Jorge Mario Bergoglio, Papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma o Elisabetta II, Regina del Regno Unito di Gran Bretagna, Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth, il cui lungo governo cominciò più di 65 anni fa, il 6 febbraio 1952. Oltre a Sua Maestà ancora tanti i nomi del Vecchio Continente presenti tra le 20 biografie raccolte in ‘Leaders - I volti del potere mondiale’, come Angela Merkel, Cancelliere Federale della Germania e “mamma” dell’Europa, il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, l’ex premier britannico Theresa May, il Primo Ministro dell’Ungheria Viktor Orban e gli italiani Mario Draghi, Matteo Renzi e Matteo Salvini, rispettivamente Presidente della Bce, Senatore ed ex premier italiano e Segretario federale della Lega. E ancora il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan, il Re del Marocco Mohammad VI, la Guida Suprema dell’Iran Ali Hoseyni Khamenei, il Primo Ministro di Israele Benjamin Netanyahu, il Primo Ministro dell’India Narendra Modi, il Principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammad Bin Salman, il Leader della Corea del Nord Kim Jong-une il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro.
Impreziosito da alcune delle più belle e storiche fotografie raccolte dall’agenzia fotografica Reuters, il volume 2019 di ‘Leaders’ è il primo edito da Paesi Edizioni e sarà aggiornato periodicamente con l’inserimento delle new entries che si vanno imponendo nel proscenio internazionale.
A scrivere e tratteggiare il profilo e il carattere delle 20 personalità politiche più influenti del nostro tempo sono alcuni analisti, storici ed esperti di relazioni internazionali - come Antonio Badini (ex consigliere della Presidenza del Consiglio), Giorgio Mantici (sinologo e professore presso L’Orientale di Napoli), Nicola Pedde (direttore dell’Institute For Global Studies), Dimitri Kovacs (esperto di nazionalismi e storia dell’Est Europa) e Stefano Piazza (saggista ed esperto di terrorismo) - e alcune tra le più quotate firme del giornalismo italiano ed estero: il direttore del magazine Economy Sergio Luciano, la firma del Sole24Ore Ugo Tramballi (senior advisor di ISPI), il giornalista e già vicedirettore del settimanale Panorama Maurizio Tortorella, il corrispondente da Berlino per Panorama Daniel Mosseri, il giornalista di Libero Quotidiano Andrea Morigi, il saggista e giornalista britannico Richard Newbury, la giornalista e corrispondente per La Stampa Marta Ottaviani, l’esperto di Latino America e firma de Il Foglio Maurizio Stefanini, il corrispondente da Parigi per il magazine Babilon Louis Tritignant.
Da Giulio Cesare a Napoleone, «la consapevolezza che proiettare un’immagine vincente di sé sia un fattore decisivo per il successo personale, è inscindibile dal carattere e dalla personalità degli uomini e delle donne di potere - scrive nell’introduzione Luciano Tirinnanzi, giornalista di Panorama ed esperto di relazioni internazionali che ha curato il primo volume di ‘Leaders’. Un fattore che si tramanda immutabile nel tempo, indipendentemente dall’epoca e dai costumi. Un’intuizione immanente e universale, che vuole l’apparire vincenti molto vicino all’esserlo davvero: un “trucco”, che può efficacemente sopperire altre mancanze e che non cessa di valere come regola aurea in ogni contesto di potere».
Una comunicazione non verbale che vale forse più del linguaggio stesso. Un esempio fra tutti? Quella del presidente americano Franklin Delano Roosevelt, costretto su una sedia a rotelle. Una menomazione fisica che è stata nascosta per una vita intera pubblicamente e costrinse persino Joseph Stalin e Winston Churchill ad adeguarsi alle sue regole. A testimoniare il “trucco”, la storica foto dei vincitori della seconda guerra mondiale in cui i tre leader appaiono seduti sulle poltroncine di legno.
Per maggiori informazioni paesiedizioni.it