VILLACH, 13 settembre 2019 - Gruppo SPAR all'avanguardia, anche nel supermercato Interspar di Atrio, il centro commerciale più grande della Carinzia situato a Villach, nelle iniziative per la riduzione dei rifiuti da imballaggio di plastica, che rappresentano una delle potenziali fonti di inquinamento ambientale più dannose del pianeta. Basti pensare nel solo 2017, in tutta l'Austria sono state smaltite 310.000 tonnellate di imballaggi in plastica.
Una strategia, quella messa in atto da SPAR a livello aziendale, che è costituita da tre pilastri: evitare all'origine gli imballaggi di plastica, sostituirli con quelli fatti di altri materiali meno impattanti, soppiantare gli imballaggi monouso con quelli riutilizzabili. Va detto che, innanzitutto, per ogni singolo prodotto, i gestori controllano se l'imballaggio può essere completamente evitato o ridotto. In caso contrario, la riciclabilità sarà ottimizzata. Naturalmente si fa sempre molta attenzione a mantenere la freschezza, l'igiene e la conservabilità degli alimenti, anche con l'utilizzo di imballaggi alternativi.
Il riuso intelligente dei materiali di scarto è di casa da Atrio, dove tutti i negozi partner sono tenuti a rispettare il concetto di riciclo. "Atrio è un centro che, sulla base di una classifica stilata di recente negli Stati Uniti - annota il direttore generale di Atrio Richard Oswald - si fregia del titolo di shopping center più ecologico del mondo. Pertanto, l'attenzione di SPAR alla promessa di ridurre gli imballaggi evitandoli ove possibile è in perfetta sintonia con la nostra sensibilità ambientale". Già premiato con nove riconoscimenti internazionali tra cui l'Energy Globe Award' e il 'Trigos Award per l'ecologia', Atrio - interamente realizzato con materiali ecocompatibili - ha investito più di 100 milioni di euro per realizzare un complesso 'futuristico' che si avvale di un sistema di approvvigionamento energetico geotermico basato sullo sfruttamento dei 652 pali trivellati che sostengono le fondamenta della struttura, attraverso i quali il calore viene raccolto dal terreno e accumulato. La forza naturale del calore terrestre viene sfruttata lungo l'arco di tutto l'anno: nei mesi freddi viene usato per il riscaldamento tramite pompe di calore, mentre nei periodi più caldi viene utilizzato per il raffreddamento dell'edificio attraverso appositi impianti. "In questo modo - annota il direttore Oswald - copriamo quasi la metà del nostro fabbisogno energetico oltre, naturalmente, a contribuire attivamente e giornalmente alla protezione del clima, con il risparmio, ogni anno di 500 tonnellate di anidride carbonica, pari a tre milioni di chilometri percorsi da autovetture nell'arco di un anno".