La mattinata di giovedì 29 agosto ha visto i volontari olbiesi di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga attivi nel quartiere di Poltu Quadu a Olbia per fare prevenzione all'uso di droga. Sono stati distribuiti centinaia di libretti informativi su quanto siano dannosi gli stupefacenti ed è stata scelta la zona di viale Aldo Moro.
L'iniziativa si è svolta tramite il coinvolgimento dei titolari delle attività commerciali ai quali è stato chiesto di consegnare i libretti ai loro clienti, diventando loro stessi sostenitori della libertà dalla droga. Il motivo per cui le iniziative si svolgono in questo modo è legato alla necessità di coinvolgere persone che di norma non si adoperano per queste tematiche, non per mancanza di volontà, ma per mancanza di materiali, e talvolta anche perché pensano che la droga non li tocchi per il solo fatto di non esserne consumatori.
Partendo dall'ultimo concetto, la gente comune che non consumerebbe droga nemmeno se fosse l'ultimo elemento da ingerire rimasto al mondo, spesso ha l'idea che la stessa non li tocchi. Eppure leggendo la cronaca si riscontrano quasi giornalmente episodi in cui il droga di turno ha causato un incidente oppure ha commesso violenze piuttosto che altri crimini. In ognuno di questi casi a pagarne le conseguenze, nella maggior parte dei casi, sono proprio persone che non consumano droga e che non hanno minimamente a che fare con essa, spesso sono i parenti dei consumatori e in molti casi i coniugi che non sapevano oppure hanno tenuto il prosciutto davanti ai loro occhi per tanto tempo.
“La droga è l'elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale” disse il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. La cultura, questo è l'elemento su cui lavorare in primo luogo. Cambiare la cultura significa far valere l'idea generalizzata relativa a quanto sia dannosa la droga in quanto, in realtà, tutte le persone vogliono la libertà dalla droga.