A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica
Una coppia che programma una gravidanza può effettuare un test genetico preconcepimento per conoscere il rischio di tramettere al feto malattie genetiche gravi di cui i futuri genitori possono essere portatori sani inconsapevoli. Il vantaggio di questa tipologia di esami è quello di conoscere il proprio rischio riproduttivo nel mettere alla luce un figlio affetto da condizioni rare e disabilitanti con anticipo e decidere il percorso riproduttivo più adatto.
Quando uno o più geni nel DNA presentano delle mutazioni possono svilupparsi delle malattie genetiche che possono anche essere trasmesse per via ereditaria. La trasmissione avviene nel caso in cui entrambi i genitori siano portatori di mutazioni recessive dello stesso gene; in tal caso nel 25% dei casi i figli saranno affetti dalla patologia di cui i genitori sono portatori sani [1].
Molte malattie genetiche ereditabili sono anche classificate come malattie rare, ovvero colpiscono un numero ristretto di individui. Un esempio di malattia genetica rara ereditabile è la leucodistrofia metacromatica o deficit di Arilsulfatasi o malattia di Scholz.
La leucodistrofia metacromatica è una malattia genetica di tipo autosomico recessivo che ha un’incidenza di 1 ogni 625.000 persone [2]. Le malattie leucodistrofiche sono un gruppo di sei malattie caratterizzate da problemi nella produzione della mielina, materiale che costituisce una guaina di rivestimento per i neuroni, cellule che trasmettono i segnali nervosi [2,3].
La mutazione che porta a leucodistrofia metacromatica è localizzata sul braccio lungo del cromosoma 22 a livello del gene ARSA. La mutazione causa un deficit dell’enzima arilsulfatasi A, incaricato del metabolismo dei sulfatidi. Nei pazienti affetti, l’enzima è ridotto di circa il 50%. I sulfatidi sono molecole composte da grassi e zuccheri che costituiscono la guaina mielinica che ricopre i neuroni. Nei pazienti affetti da leucodistrofia, i sulfatidi si accumulano nei reni e nel sistema nervoso centrale e periferico e si osserva la demielinizzazione delle cellule nervose con deficit delle funzioni motorie e cognitive [2,3].
La diagnosi di leucodistrofia metacromatica viene effettuata andando a valutare il deficit di metabolismo dei sulfatidi, misurando l’accumulo degli stessi nelle urine e nei nervi, e con test genetici [3].
A seconda dell’età di insorgenza e della gravità dei sintomi si possono distinguere quattro principali forme cliniche della leucodistrofia metacromatica. In ogni caso, i soggetti riportano un graduale deterioramento delle funzioni motorie e neurocognitive. La forma tardo-infantile insorge entro i 2 anni, la forma giovanile-precoce entro i 6 anni, la forma giovanile-tardiva si manifesta prima dei 12 anni. Se la malattia si sviluppa dopo i 12 anni si parla di forma adulta [3,4].
Le forme infantili e giovanili sono quelle più gravi: i bambini perdono la capacità di parlare, nella fase terminale la deglutizione è compromessa e il decesso avviene massimo entro 5 anni dalla diagnosi [3,4].
La forma adulta è più lieve e la progressione è più lenta con segni clinici che comprendono sia disturbi motori che psichiatrici [3,4].
Sfortunatamente, ad oggi non esiste una terapia per la leucodistrofia metacromatica e per questo viene considerate una malattia di tipo terminale. Alcune terapie sperimentali, basate sulla terapia genica e sulla terapia enzimatica sostitutiva (ERT), rallentano il decorso della patologia [5].
Ogni coppia in cerca di un figlio dovrebbe considerare l’opzione di effettuare un test preconcepimento, dato l’elevato numero di malattie genetiche ereditabili e la gravità di molte di queste. Il test Igea permette di capire la probabilità che una coppia trasmetta ai figli una malattia genetica grave, come la leucodistrofia metacromatica.
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Fonti:
1. What are the different ways in which a genetic condition can be inherited?
https://ghr.nlm.nih.gov/primer/inheritance/inheritancepatterns
2. https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?Lng=IT&Expert=512
3. http://www.telethon.it/ricerca-progetti/malattie-trattate/leucodistrofia-metacromatica
4. https://www.msdmanuals.com/it/professionale/pediatria/patologie-ereditarie-del-
metabolismo/leucodistrofia-metacromatica
5. Biffi A, Lucchini G, Rovelli A, Sessa M, Metachromatic leukodystrophy: an overview of current
and prospective treatments, in Bone Marrow Transplant., 42 Suppl 2, ottobre 2008, pp. S2– 6, DOI:10.1038/bmt.2008.275, PMID 18978739.