oco più di un anno fa, quando Andrea De Giorgi incontrò i sindacati per annunciare che a Lainate i lavoratori della fabbrica di chewing gum e caramelle della Perfetti Van Melle avrebbero avuto l’opportunità di fare le gomme americane per gli Stati Uniti, nell’aria si è alternato un misto di entusiasmo, forse incredulità (a Lainate le gomme americane per gli americani?), e consapevolezza che qualcosa sarebbe cambiato per i quasi 700 addetti del sito. Andrea De Giorgi è il direttore delle risorse umane per l’Italia della multinazionale che è il terzo produttore mondiale di chewing gum e caramelle e ha trenta stabilimenti (14 in Europa, 12 nel Far east, 3 Oltreoceano e uno in Africa), 2,454 miliardi di euro di fatturato (di cui 663 milioni in Italia) e 18mila dipendenti (di cui 1.200 in Italia). La politica del gruppo è sempre stata quella di insediare gli stabilimenti produttivi nei paesi di sbocco dei prodotti e di avere in ognuno un centro di ricerca collegato a quello di Lainate.
Nella multinazionale, Lainate, il paese alle porte di Milano, dove non c’è praticamente famiglia che nella sua storia non annoveri un membro che ha lavorato alla Perfetti, è un misto di cuore e business. Cuore perché è qui che nel 1946 Ambrogio ed Egidio Perfetti si lanciarono nell’impresa che oggi si chiama Perfetti Van Melle. Business perché, come ci spiega De Giorgi, per cogliere quell’opportunità di fare la gomma americana per gli americani «bisognava dimostrare di avere un certo tipo di efficienza, un certo tipo di costi e un certo livello di produttività». E per uno stabilimento italiano è sempre difficile dimostrare di essere “conveniente”. Ma tant’è, il guantone era stato lanciato. E non era il primo. Il sito dal 2016 sforna chewing gum e caramelle col ciclo continuo, su tre turni, sette giorni su sette. Quante? A fine 2018 20mila tonnellate, una montagna di 9,7 miliardi di chewing gum e 830 milioni di caramelle.