Gabriele, il bambino indaco, ci insegna a vivere, qualunque sia la nostra di “diversità”, comunque e nonostante tutto.
Gabriele è un bambino indaco dotato di particolari sensibilità e con un’indole difficile che la madre fa fatica ad accettare, solo il padre sembra capirlo.
Il suo destino corre allora sui binari del treno che giunge ogni giorno a Peschici, che il ragazzo vede arrivare dalla sommità di una collinetta – dove, ogni volta, gli pare che un vento sempre nuovo gli rad-drizzi la vita e i pensieri.
Sarà il breve ma intenso incontro con la ragazza del circo ad aprire i suoi occhi sul futuro.
Questo romanzo tratta il tema della diversità, reale o percepita, dell’individuo che si fa largo nel mondo portando la propria magica unicità, qualunque natura essa abbia, a qualunque costo, mai perdendo la bellezza di raccontarsi e di sognare un avvenire migliore.
Paola Caravona, bergamasca, classe ‘73, è impiegata comunale part-time, mamma, operatrice del benessere - Master Reiki e conduttrice di gruppi per l’approccio alla disciplina Bioenergetica.
Il suo percorso di vita e di crescita artistico-letteraria, nasce in modo quasi impercettibile e sotterraneo tra le righe dei primi tre brevi romanzi: Il cerchio rosso (Leucotea 2016), Il cerchio bianco (Leucotea 2016) e Il cerchio blu (Leucotea 2018).
Il bambino che guardava il treno è il suo primo romanzo con un protagonista maschile.