Si è celebrato nella cappella della Chiesa di Scientology della Sardegna a Cagliari, il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Davanti ad un pubblico attento e partecipe, erano presenti ospiti di diversa estrazione culturale, religiosa e politica, che hanno arricchito il dibattito con interessanti osservazioni ognuno dal ruolo e dalle esperienze che gli competono.
Tutti hanno convertito sul fatto come i Diritti Umani siano da considerarsi per tutti come una bussola nelle azioni quotidiane e come quando non si prendono nella giusta considerazione, i rapporti tra le persone e tra i popoli vadano a deteriorarsi.
L'ON EDOARDO TOCCO, consigliere regionale e vice presidente della Commissione Sanità, ha parlato dei diritti umani in termini di rispetto che i gli amministratori devono avere nei confronti dei cittadini, garantendo che i loro diritti siano veramente rispettati.
GIAN PAOLO SODDU, rappresentante in Sardegna della comunità BAHA'Ì, ha incentrato il suo discorso sulla necessità di far conoscere la sua religione, puntualizzando sul fatto che è parte dei loro codici rispettare i Diritti del prossimo in quanto il loro credo ha come assunto il concetto di uomo come essere spirituale fondamentalmente buono per cui, attraverso la vera riscoperta di sè, diventa del tutto naturale il rispetto dei Diritti Umani. Mostrando una serie di slide sulla storia della sua religione, è emerso come i fedeli Baha'ì siano stati e siano ancora perseguitati in tante nazioni a causa della loro appartenenza religiosa e ha messo in evidenza quanto ci sia ancora da lavorare affinchè il diritto umano sulla libertà di pensiero e credo sia riconosciuto a tutti.
JUDISTIRA DASA – rappresentante regionale comunita' HARE KRISHNA
Ha parlato della spiritualità dell'uomo come elemento per comprendere il rispetto dei Diritti Umani in quanto l'uomo, elevandosi, è portato in modo naturale a rispettare il prossimo e i diritti di ciascuno. Ha parlato della paura come elemento umano che porta gli individui ad avere reazioni non consequenziali e non razionali ma, nel momento in cui l'uomo s'indirizza all'illuminazione, non può che liberarsi dalle proprie paure con la conseguenza di non essere più spaventato da qualcosa di male che potrebbe accadergli e conseguentemente avrebbe la capacità di rispettare il prossimo, con semplicità. Ha anche sottolineato come più l'uomo si eleva ad un nuovo stato di spiritualità più dovrebbe sforzarsi per violare i diritti di un altro.
MOHAMAD DOREID – Mediatore culturale e Presidente dell'Associazione Sardegna-Libano, facendo un discorso provocatorio in relazione ai diritti umani, ha voluto sottolineare come la carta universale sia stata scritta alla fine della seconda guerra mondiale da rappresentanti di vari stati i cui interessi non è detto fossero umanitari o comunque non si sono dimostrati tali, alla luce di quanto ci dice la storia dei 70 anni successivi alla loro promulgazione. Ha contrapposto “l'umanità dei diritti umani” al fatto che gli stessi stati, i cui rappresentanti hanno firmato il documento, siano responsabili di gravi situazioni umanitarie, concludendo col fatto che evidentemente hanno stabilito Umani di sere A e di serie B, costringendo quelli di serie B a non vedere mai i propri diritti rispettati. Voleva essere chiaramente una provocazione, dato che lui è impegnato tutti i giorni in prima persona, affinchè il contenuto della Dichiarazione sia garantito e applicato universalmente.
Al termine della serata il Presidente della Chiesa di Scientology, NICOLA OI, ha voluto salutare e ringraziare gli Opinion Leaders e il numeroso pubblico presente, facendo riferimento ai contenuti del Credo che L. Ron Hubbard, fondatore della nuova religione, ha voluto che i suoi seguaci professassero, facendo notare come lo stesso sia una emanazione del rispetto dei Diritti inalienabili contenuti nella Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite.