Solitudine, incredulità, sconforto, senso di impotenza, rabbia, frustrazione, amore e odio, perdita dell’autostima e voglia di farla finita, ma anche voglia di rivincita e di riprendere in mano la propria vita dopo anni di soppressioni in silenzio. Sono gli stati d’animo che man mano vivono le donne che subiscono violenza, nella stragrande maggioranza dei casi, tra le mura domestiche. È quanto emerge dal documentario-intervista proiettato al Teatro Centro Giovani di Assemini, nella serata di martedì 27 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, organizzata dall’associazione “donne al traguardo” e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Assemini.
Un’altra giornata all’insegna della divulgazione e del rispetto dei Diritti Umani sanciti dalla Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite del 1948.
Ancora una volta i volontari di Uniti per i Diritti Umani sono stati protagonisti intervenendo all’interessante dibattito scaturito dopo la proiezione del
drammatico video, dove alcune donne hanno avuto il coraggio di raccontare le proprie esperienze, mettendo a nudo una realtà purtroppo assai diffusa e quasi sempre taciuta per vergogna o per proteggere i figli e nella speranza che le cose cambino. A tutti i presenti, come nelle precedenti serate, sono stati distribuiti i DVD della “Storia dei Diritti Umani” e il libretto “Che cosa sono i Diritti Umani?” contribuendo ancora una volta a diffondere i contenuti della Dichiarazione Universale.
“Non esiste persona viva che non possa dar vita ad un nuovo inizio” ha scritto il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard nell’ultimo capitolo del libro “La Via della Felicità”, le esperienze e la voglia di rivivere di queste donne coraggiose dimostrano la verità di queste parole.