L’azzurro dell’Italia e l’amaranto dell’Arezzo si uniscono in una serata di racconti di calcio e non solo. Venerdì 19 ottobre, alle 21.00, il Museo Amaranto proporrà un emozionante ritorno fino al 1968 con la presentazione del libro “Il calcio sopra le barricate”, ultima opera di Francesco Caremani che celebra il primo e unico trionfo ai Campionati Europei a cinquant’anni esatti di distanza. L’iniziativa, a partecipazione libera e gratuita, vedrà lo scrittore intervistato dalla giornalista Anna Martini per ricostruire un importante spaccato di quella storica annata, incrociando le storie di sport con la quotidianità di una nazione in piena agitazione per le occupazioni universitarie e le guerriglie urbane. Un ulteriore contributo all’evento arriverà dallo storico del calcio aretino Luca Stanganini che permetterà di ricordare il ‘68 nazionale e internazionale in stretto collegamento anche con quello locale che si rivelerà altrettanto interessante e significativo. Il trionfo dell’Italia di mister Ferruccio Valcareggi, infatti, fu seguito dopo pochi mesi dalla seconda promozione in B dell’Arezzo, andando a configurare un’annata storica per i tifosi amaranto. «Il 1968 fu un anno felice - commenta Stefano Turchi, presidente del Museo Amaranto. - Il calcio per me era tutto, così come lo era per i ragazzini di allora: l’Arezzo iniziava a costruire la promozione, il Milan divenne campione d’Italia, l’Italia si laureò campione d’Europa con una vittoria tra l’altro abbastanza sofferta. Siamo, quindi, grati a Francesco per aver accettato l’invito di venire al Museo Amaranto a raccontarci questo successo e siamo ulteriormente grati per le testimonianze che attraverso i suoi libri arrivano a tutti noi. Proprio per questo, invitiamo gli sportivi e gli aretini ad intervenire alla serata».
“Il calcio sopra le barricate” rappresenterà la base per rivivere i fatti di un anno che ha rappresentato lo spartiacque della seconda metà del ‘900. In mezzo a cambiamenti, guerriglie e occupazioni, la nazionale italiana si rialzava dalla grande delusione del precedente mondiale inglese e andava a vincere i campionati Europei organizzati proprio nella penisola in un’edizione unica nel suo genere per la monetina della semifinale con l’Urss e per la doppia finale giocata contro la Jugoslavia per arrivare ad un successo atteso e meritato, bello e stranamente dimenticato dal calcio italiano. Nel suo libro, Caremani raccoglie le testimonianze dei protagonisti del ‘68, sportivi e non, ripercorrendo alcuni momenti significativi di quel periodo storico e fissando alcune, segnanti, immagini di quell’epoca: a metà tra l’aneddoto e il ricordo, l’autore cerca di cogliere quel cono d’ombra che tutti i cambiamenti generazionali lasciano dentro ad ognuno. Incalzati da Martini, tutte queste emozioni saranno proposte da Caremani e Stanganini nella serata presso la “Sala delle formazioni” del Museo Amaranto a cui, tra l’altro, saranno indirizzati parte dei diritti d’autore del libro come sostegno alle sue iniziative.