A cura di: Ufficio Stampa Sorgente
Conservare cellule staminali del cordone ombelicale è una scelta importante, che denota amore e protezione nei confronti del bambino che sta per nascere e di tutta la sua famiglia. È per questo che bisogna decidere in maniera informata e consapevole, valutando attentamente tutte le possibilità per scegliere la struttura cui affidare un bene così prezioso. Ma dopo aver deciso di conservare le cellule staminali e in quale struttura, quali passaggi dovranno seguire i futuri genitori? Vediamoli insieme:
1) verificare, prima della firma del contratto, che la biobanca prescelta offra elevati standard di qualità e una garanzia della conservazione attraverso un fondo patrimoniale ad hoc per la protezione del container di crioconservazione, in caso di fallimento. Un buon indicatore di qualità sono le certificazioni nazionali e internazionali, come ad esempio la JACIE (Join Accreditation Committee) e la AABB (American Association of Blood Banks).
2) Ottenere il nulla osta all'esportazione delle cellule staminali, dopo la firma del contratto con la biobanca. Come fare? Compilando dei moduli forniti alla famiglia presso la direzione sanitaria dell'ospedale prescelto per il parto.
3) Contattare la biobanca, che invierà ai genitori un pacchetto informativo e il kit di raccolta, un contenitore all'interno del quale si trovano gli strumenti necessari al prelievo e alla corretta conservazione del sangue cordonale fino al momento dell’arrivo alla biobanca. La temperatura all’interno del kit viene registrata da un’unità elettronica di controllo che la comunicherà al termometro posto all'esterno. In tal modo, le condizioni del campione dopo la raccolta, sono sempre monitorate. Inoltre, le biobanche più affidabili, affiancheranno un tutor personale per chiarire dubbi e rispondere alle domande dei futuri genitori.
4) Il giorno del parto, è necessario portare con sé in ospedale il kit per il prelievo. Il kit servirà al personale medico per prelevare dal cordone ombelicale il sangue cordonale del bimbo.
5) Dopo la nascita, contattare la biobanca con una semplice telefonata. A questo punto si occuperanno di tutto loro: un corriere arriverà direttamente nella stanza di degenza della mamma e prenderà in carico la spedizione del kit con il campione per il laboratorio. Qui verranno effettuate le analisi per verificare, ad esempio, la vitalità e il volume delle cellule raccolte. Dopodiché, superate le analisi, il campione verrà preparato per la crioconservazione vera e propria.
6) Arriverà in seguito il certificato di crioconservazione che attesta che il campione è stato conservato negli speciali contenitori (biocontainer) a una temperatura di -196°C, temperatura ottimale di conservazione delle cellule staminali. Per molti anni a venire saranno conservate le cellule presso la biobanca e, in caso di necessità per il bambino o per la famiglia, sarà possibile richiamare il campione attraverso l'autorizzazione all'importazione al Ministero della Salute.
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