Il meeting svoltosi il 30 gennaio 2018 ha visto protagonista il robot NAO della Scuola di Robotica che ha interagito con gli ospiti. L’incontro, presentato da “LA LOGICA DEL FLUIRE. CHE MERCATO SAREMO” e “COPERNICO”, ha incluso gli interventi di Fiorella Operto, Fabrizio Bellavista e Stefano Lazzari e un saluto di benvenuto di Federico Lessio mentre Luisa Cozzi ha coordinato l’ampia area dibattito e condivisione. “Robots & Rinascimento” è stato indirizzato alle aziende interessate a connettere la robotica con il grande capitale creativo d’Italia e ha coniugato una visione 4.0 con un umanesimo aggiornato alle esigenze del III millennio
Si è appena concluso a Milano l’incontro “Robots & Rinascimento”, presentato da “LA LOGICA DEL FLUIRE. CHE MERCATO SAREMO” e “COPERNICO”, in cui il robot NAO della Scuola di Robotica ha interagito con gli ospiti in sala. Oltre alla fondatrice della Scuola, erano presenti in sala due punte di diamante della Genova innovativa, gli ingegneri informatici Emanuele Micheli e Andrea Germinario, che hanno monitorato “live” la programmazione/interazione.
Questo evento è stato rivolto alle aziende interessate a connettere l’intelligenza artificiale e la robotica con l’immenso patrimonio creativo-culturale nazionale e a inserire la robotica in una visione più ampia che vede i profili tecno umanisti essere driver dello sviluppo 4.0. Sullo schermo, in loop, è passata l'esperienza del Rinascimento italiano, partendo da quello urbinate sino a quello milanese.
Gli oratori intervenuti a “Robots & Rinascimento”
Sono intervenuti a “Robots & Rinascimento” Fiorella Operto, co-fondatrice e presidente della Scuola di Robotica; Fabrizio Bellavista, partner di “Emotional Marketing Research” e digital transformation consultant, Stefano Lazzari, innovation strategy consultant e Luisa Cozzi, digital PR e co-autrice di “La logica del fluire. Che mercato saremo” mentre il saluto di benvenuto è stato dato da Federico Lessio, Head of Experience & SetUp di COPERNICO.
Per aumentare l’interazione, già durante l’incontro, è stata aperta un’ampia sessione di domande e risposte a cura di Luisa Cozzi per conoscere a fondo il mondo dell’intelligenza artificiale, le sue problematiche e le sue opportunità.
Il rapporto tra il futuro dei Robots e il passato del Rinascimento nelle parole degli oratori
Qui di seguito è riportato in sintesi il pensiero degli oratori di “Robots & Rinascimento” sui due aspetti caratterizzanti l’incontro, il futuro dell’intelligenza artificiale e il passato “a due emisferi” del nostro Rinascimento…
Fiorella Operto evidenzia come “nell’Italia dell’Umanesimo e del Rinascimento i geniali ingegneri/artisti (allora non era stata introdotta la rigida separazione tra scienze umane e scienze fisiche: Filippo Brunelleschi era sia un ingegnere – o geometra come si diceva -che un artista) sperimentarono, con i loro mezzi, in quasi tutti i campi possibili: dal volo agli elementi di automazione, dagli sviluppi nella metallurgia agli esperimenti di chimica fino al geniale impiego del cannocchiale da parte di Galileo. Da allora l’abisso tra artisti e scienziati è diventato quasi insanabile. Gianmarco Veruggio, che ha inventato la Roboetica, ha spesso sostenuto che essa può diventare il campo di incontro delle ‘due culture’, poiché la robotica sta riunendo le scienze dure e alcune discipline come il design, la psicologia, l’antropologia, la sociologia e l’etica. Non vi è dunque contraddizione tra le visioni del Rinascimento italiano e la ricchezza tecnologica contemporanea… Purché insieme alla centralità delle innovazioni e del loro impiego vi sia quello che gli umanisti giustamente svilupparono come ‘Discorso sulla dignità dell'uomo’ (‘Oratio de hominis dignitate’ di Giovanni Pico della Mirandola,1486)”.
Fabrizio Bellavista (che è anche co-autore del libro “La Logica del Fluire. Che mercato saremo”) sostiene che i “tecno umanisti e i tecno creativi sono i profili che nel futuro prenderanno sempre più spazio, in una visione in cui i due emisferi cerebrali dialogheranno meglio e di più. Siamo di fronte ad un flusso innovativo in continuum che si auto-alimenta grazie alla condivisione in real time; stiamo diventando un’unica grande mente a cui sono connesse persone, cose, denaro ed emozioni, senza soluzione di continuità; solo in apparenza questa realtà è caotica e incomprensibile, in verità si tratta di una sorta di logica del fluire. Anche il parallelo con il Rinascimento trova un senso preciso: a metà del '400 si innescò a Firenze un vero e proprio ribaltamento di paradigma ed una spinta straordinaria alla ricerca e alla contaminazione che attraversò l'arte visiva, la letteratura, la politica, la chimica, l’astronomia e l'ingegneria e a questo proposito voglio ricordare Leonardo, il tecno-umanista per eccellenza. Ma è molto importante rammentare che tutto questo prese avvio dall’emergere dell’Umanesimo... Allo stesso modo il concetto di industria 4.0 prende il nome dall'iniziativa europea Industry 4.0 (di matrice tedesca, varata nel 2013), che da piano industriale è diventata una vera e propria ‘visione’ che prevede investimenti su infrastrutture, scuole, energia, enti di ricerca e aziende per ammodernare l'intero sistema a livello globale e, prima di tutto, la stretta interconnessione e la forte contaminazione tra settori. In quest'ottica la robotica può acquistare un posizionamento più preciso…”.
Stefano Lazzari sottolinea che “quello di cui hanno appena parlato Fiorella e Fabrizio è la corretta visione per comprendere meglio e più velocemente l’ampia portata della rivoluzione in atto. Si parla sempre di robotica umanoide ma l'intelligenza artificiale è molto altro: il driverless (e l’Internet Of Things) si annuncia come la tecnologia del secolo. Non sarà ad esempio solo l'auto a cambiare, ma le strade, la città, gli stili di vita e tutto il nostro modo di intendere la mobilità. E’ la stessa rivoluzione che ha portato lo smartphone (e i social media) ad essere oggi mediatori e interpreti della nostra identità. Il confronto ci proietta verso un’idea di umanesimo necessariamente allargato ai nostri dispositivi, tanto da ritenere il nostro corpo parte di essi e, dunque, nel rapporto con l’”altro” rientra necessariamente quello con la macchina, sia come identità altra che come parte di sé. Tutto il processo dell’innovazione ci porta a ritenere fondamentale la capacità di riconsiderare il rapporto non solamente funzionale e materialista, ma anche emozionale e in un qualche senso anche affettivo, con i nostri dispositivi (cosa che tra l’altro già accade) ma che diventerà fondamentale quando il “deep learning”, che concederà più sfumature all’intelligenza artificiale, gli darà anche la necessaria sensibilità per comprendere i nostri non più perentori comandi”.
L’apertura alla condivisione e al dibattito nel mezzo dell’incontro è il punto centrale
Il momento centrale dell’incontro è stato l’apertura alla condivisione: trasformare in experience diretta un qualsiasi evento è stato sottolineato più volte nella trama del libro “La Logica del Fluire. Che mercato saremo”: Luisa Cozzi, che ha coordinato questa parte di condivisione, ha detto: “in un mondo mutevole (qualcuno direbbe liquido) come il nostro, non c'è nulla di più concreto di un umanoide che aiuta l'uomo del futuro ad essere sempre più uomo e sempre meno macchina. In fondo l’innovazione propriamente detta, che passa da IOT e 4.0, è già qui tra noi, così presente e viva che quasi stentiamo a riconoscerla; siamo già immersi nel cambiamento e ne parliamo perché stiamo semplicemente cercando il modo migliore per manovrare questa nave carica di tecno-umanisti che ci trasporteranno in un nuovo paradigma nell’approcciare il lavoro, lo sviluppo, le professioni e soprattutto l’uomo e la sua vita che si trova ora alle porte di un Nuovo Umanesimo”.
Ecco infine le parole di Federico Lessio: “viviamo oggi in un momento di grande e continua innovazione, che accomuna la nostra quotidianità con il Rinascimento, in cui il genio e l’inventiva hanno creato la grande ricchezza storico-culturale del nostro Paese di cui oggi abbiamo la fortuna di godere e con la quale possiamo ancora confrontarci e ispirarci. Non solo in ambito artistico e culturale, ma anche in contesti economici. Il mondo del business oggi ha bisogno di nuovi applicativi e servizi, di metodologie integrate per la realizzazione di modelli che guardano al 3D e al 4D. Non solo, dobbiamo guardare anche a tutte quelle nuove tecnologie che favoriscono o migliorano la gestione, la conservazione, la fruizione di informazione e contenuti, che danno nuovi stimoli per aprirci a nuovi orizzonti - come l’Intelligenza Artificiale e la robotica -, disponibili per sviluppare e mostrare valore e, soprattutto, inventiva. Senza dimenticare di mettere al centro l’uomo, la persona”.
Gli organizzatori di “Robots & Rinascimento”: “LA LOGICA DEL FLUIRE. CHE MERCATO SAREMO” e “COPERNICO”
“LA LOGICA DEL FLUIRE. CHE MERCATO SAREMO” è un libro (edizione Fausto Lupetti Editore) che, partendo da Gutenberg e passando per Zuckerberg, giunge sino alla visione 4.0 ed individua alcune sincronicity rilevanti soprattutto per la realtà italiana, suddivise in “Onde”, la prima delle quali, la Logica del Fluire, è trasversale a tutto il lavoro.
“COPERNICO”, come è sottolineato nella sua mission, “è la piattaforma di spazi e servizi per lo smart working che genera crescita e accelerazione del business per le aziende e benessere per le persone”.
“Robots e Rinascimento”: le conclusioni dei lavori
Fabrizio Bellavista ha concluso l’incontro con queste parole: “come sostiene Mark Rosheim, Leonardo è, per definizione, ‘iper-testuale’: esistono numerose relazioni tra i suoi disegni in differenti documenti. Tutto è infatti collegato come se fosse un enorme documento ipertestuale di oltre 5.000 pagine, colme di disegni e testo. Tutto questo conferma il principio tecno-umanista e l’importanza del nostro connazionale nato a Vinci e del Rinascimento nella modernità contemporanea”. Fiorella Operto invece, dopo avere parlato delle creature meccanizzate create da Leonardo, riprende il tema dei robot umanoidi: “il loro impiego su scala crescente vede queste macchine autonome e intelligenti impegnate in alcuni compiti, per lo più di intrattenimento o di edutainment (unione di intrattenimento ed educazione). Nei prossimi cinque anni la loro presenza e le loro funzioni aumenteranno con gli sviluppi della robotica. Obiettivo della ricerca e delle grandi società che operano in questo campo è certamente quello di fornire al mercato umanoidi capaci di performance più attive, come l’assistenza agli anziani e la collaborazione con il personale umano nell’industria e nei servizi”. Conclude “Robots & Rinascimento” Stefano Lazzari che ricorda come il Rinascimento sia "vivo e lotta insieme a noi: è evidente la necessità di valorizzare i profili visionari ed il loro ruolo nell'impresa; dal Rinascimento ad oggi, infatti, torna ad essere secondaria la divisione fra competenze tecniche e umanistiche”.
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