«Scabre e dense, ricche di umanità rappresa, di energia sepolta sotto la rassegnazione, pronta a esplodere in una diversa direzione, in un sorriso sghembo, in un guizzo di comicità che rivela e libera». Così la scrittrice Laura Bosio, nella prefazione a Lontano dalla vita degli altri, descrive le storie che Giovanna Canzi e Gabriella Giandelli – se pur con medium diversi – dedicano a chi vive in una struttura penitenziaria. Luoghi posti ai margini della città, spesso vicini a discariche, in edifici dove il tempo sembra essersi fermato.
Se Giovanna Canzi, con i suoi racconti, ci prende per mano e ci accompagna a conoscere gli studenti a cui ha insegnato per quattro anni presso la Casa Circondariale della sua città, Gabriella Giandelli, illustratrice di fama internazionale, con il suo sguardo malinconico ci invita a percorrere lunghi corridoi dove la vita scorre dolente fra il clangore di porte chiuse con furia e il filo spinato che ferisce lo sguardo.
Un intreccio di parole e immagini che mostrano un mondo di dolore e privazione, dove non mancano, tuttavia, possibilità di cura e riscatto. Un riscatto che può sicuramente passare attraverso la scuola che – come sottolinea nella postfazione Corrado Cosenza, a lungo referente regionale dell’Istruzione degli adulti e penitenziaria presso l’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia – «è presente nelle carceri italiane fin dal 1891 come attività obbligatoria».
Ma chi sono gli uomini che vivono chiusi nell’isolamento e che studiano per prendere la licenza media? Lo raccontano i brevi ritratti di Giovanna Canzi – quasi delle istantanee che trattengono il ricordo di un incontro che lega per sempre insegnante e studente – e lo raccontano i disegni di Gabriella Giandelli che ha saputo dare un volto a chi ha bisogno di essere «sognato», come scriveva Danilo Dolci, per poter esistere.
Un libro che invita a entrare in silenzio fra le mura di un carcere e conoscere da vicino quelle persone che non sono solo il reato che hanno commesso, perché ci somigliano più di quanto siamo disposti ad ammettere. Perché il male non è altro da noi e non è estraneo alle nostre coscienze.
GABRIELLA GIANDELLI è nata nel 1963 a Milano dove vive e lavora. Si è diplomata all’Istituto d’Arte e in regia alla Civica Scuola di Cinema di Milano. A 20 anni ha iniziato a pubblicare storie a fumetti e collaborare come illustratrice con quotidiani, riviste e case editrici. È autrice dei romanzi a fumetti: Silent Blanket, Hanno aspettato un po’ poi se ne sono andate, Sotto le foglie, Interiorae e Lontano. Ha disegnato tessuti e oggetti per Alchimia, Memphis, Moroso, Alessi, Swatch ed Egizia. I suoi disegni compaiono nei film L’amore molesto di Mario Martone, La ragazza Carla di Alberto Saibene, L’intrusa di Leonardo Costanzo e I limoni d’inverno di Caterina Carone.
GIOVANNA CANZI, 1974, laureata in Lettere Classiche, è giornalista, editor di libri per ragazzi e insegnante. Scrive di arte, cultura, food per diverse testate, fra cui «la Repubblica» e il magazine di cultura visiva «FrizziFrizzi». Ha scritto un libro sulle case di alcuni scrittori (Ritratto di scrittore in un interno, Papero Editore, 2017) e, insieme a Gisella Bassanini, la biografia di Charlotte Perriand per marinonibooks. Ha curato esposizioni dedicate ad Alberto Casiraghy, Giampiero Bodino, Jir?í Kolár? e Pinin Carpi.
LAURA BOSIO, scrittrice, ha pubblicato, tra l’altro: I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Europeo Moravia), Le stagioni dell’acqua (Longanesi 2007, Finalista Premio Strega), D'amore e di ragione. Donne e spiritualità (Laterza 2012), Per seguire la mia stella (con Bruno Nacci, Guanda 2017), La casa degli uccelli (con Bruno Nacci, Guanda 2020), Erba matta (Collana «Il bosco degli scrittori», Aboca 2021). Dal 2015 è responsabile della Scuola di italiano per migranti Penny Wirton Milano. Su questa esperienza ha scritto Una scuola senza muri (Enrico Damiani Editore 2019).
CORRADO COSENZA, per molti anni docente nei percorsi di apprendimento degli adulti, anche detenuti, ha collaborato con Università e Centri di ricerca sulla Scuola in carcere. A lungo referente regionale dell’Istruzione degli adulti e penitenziaria presso l’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, con cui attualmente continua a collaborare riguardo ai rapporti con l’amministrazione penitenziaria.