Roma 25 ottobre 2024: "Strano posto l’Italia e strana la Rai, che ne è lo specchio, dove si commettono i peggiori reati di lesa memoria rispetto ai personaggi che l’hanno fatta grande; e per i quali si dovrebbe dimostrare ben altro riguardo. Non si comprende bene quali siano i criteri con cui in modo fin troppo disinvolto si fanno figli e figliastri. Abbiamo dovuto sorbirci una fiction su Mike Bongiorno, il quale alla fine ha usato la Tv pubblica come trampolino di lancio per battere cassa e diventare ricchissimo sulle reti del Biscione. Mentre non si pensa a una miniserie su Elda Lanza, la prima presentatrice della televisione fin dalle trasmissioni sperimentali del 1952, femminista della prima ora, che avrebbe compiuto 100 anni quest’anno. Lei, sì, sarebbe stata un bell’esempio per le telespettatrici, anche perché fino a tarda età fu attiva in televisione con le sue lezioni di storia del costume e presente sulle cronache culturali grazie ai suoi romanzi gialli molto letti e apprezzati. È evidente che la capacità di scovare nuove storie non è un discrimine creativo per gli sceneggiatori, preferiscono cavalcare la facile notorietà. Non può che farci piacere, inoltre, che si sia intitolato il Centro di produzione Rai di Torino a Piero Angela, il principe dei divulgatori. Ma si prosegue nella damnatio memoriae di Luciano Rispoli, che tenne in attività quegli studi con successi come Il gioco dei mestieri, Pomeridiana, Parola mia (format fondamentale per la diffusione della lingua italiana), La grande corsa, Una grande occasione, Argento e oro, per decenni esempi di televisione in cui si coniugavano alla perfezione cultura e intrattenimento. Fiorello aveva proposto che dedicassero a Rispoli il polo radiofonico di via Asiago, ma l’ad Roberto Sergio lo ha bellamente ignorato. Dispiace notare come la Rai, in teoria azienda culturale e di servizio pubblico, non persegua principi di equità e giustizia". Il responsabile nazionale per la Politica Interna del movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli si associa alle dichiarazioni di Mariano Sabatini:” Sono perfettamente d’accordo con quanto espresso da Mariano, Luciano Rispoli con i suoi programmi di intrattenimento diffondeva cultura agli italiani e lo ha fatto per gran parte della sua carriera sulle reti pubbliche, e dispiace vedere la sua memoria ignorata proprio da chi fa servizio pubblico. Purtroppo viviamo in un Paese dove la cultura spesso passa in secondo piano e si predilige più il pettegolezzo e lo scoop scandalistico. E questa carenza culturale – conclude Spinelli – si riflette poi sui fatti di cronaca quotidiana”.
Ufficio stampa Italia dei Diritti
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