“A TAVOLA CON MARCO POLO”
LA VIA DELLA SETA DIVENTA (ANCHE) UN PERCORSO GASTRONOMICO
In occasione del settimo centenario della scomparsa del grande viaggiatore,
Carla Diamanti, giornalista esperta di turismo, rilegge Il Milione
trasformandolo in un percorso di viaggio ricco di curiosità, scoperte e ricette di piatti tradizionali
Lo chef Filippo Cogliandro, socio del Sesto Fiorentino Lions Club “interpreta” le ricette del libro
Prato, Le Pavoniere Golf&Country Club, 18 ottobre ore 20.00
L’8 gennaio 1324 si spegneva il più celebre viaggiatore di tutti i tempi, Marco Polo.
E il 2024 si annuncia come un anno pieno di eventi dedicati all’illustre cittadino di Venezia. Proprio la sua città, dove i preparativi fervono, si appresta ad accogliere una grande mostra a Palazzo Ducale, inaugurata in primavera.
Ma il calendario è fitto anche altrove.
Dopo il successo del 2023, continuano gli appuntamenti con Carla Diamanti, autrice del libro A Tavola con Marco Polo in un viaggio senza confini da Venezia a Kyoto, facendo tappa in Giordania, in Egitto, a Parigi e in giro per l’Italia.
Attraversare l’Asia del XIII secolo al seguito del più celebre viaggiatore di tutti i tempi. Arrivare in Cina, il Catai del Milione, oltrepassando l’immenso impero mongolo che si estendeva dal Mediterraneo al Mar Giallo guardando il mondo con gli occhi un ragazzo diciassettenne che per la prima volta lascia Venezia. Percorrere la Via della Seta rileggendo le pagine del libro in cui Marco Polo raccontò le proprie avventure e che fece da traccia a molti esploratori, come Cristoforo Colombo.
Da qui parte il racconto di Carla Diamanti - travel coach, giornalista, divulgatrice e docente che al viaggio ha dedicato la sua vita personale e professionale – che in A tavola con Marco Polo ha scelto di unire alla cronaca de Il Milione aneddoti e ricette di piatti tradizionali raccolti nel corso delle sue esplorazioni dell’Oriente, dalla Giordania all’Iran, dall’Egitto al Giappone passando per Israele e Palestina, Marocco e Malesia.
Parte da Firenze “l’interpretazione” di Filippo Cogliandro chef delle ricette del libro di Carla Diamanti, la prima cena a tema si svolge a Firenze con 4 Lions Club: Cosimo dei Medici, Sesto Fiorentino, Firenze Impruneta San Casciano, Firenze Palazzo Vecchio.
Guida letteraria e gastronomica, A Tavola con Marco Polo rilegge il testo classico utilizzando una chiave nuova, quella della cucina, che diventa lo strumento per esplorare gli orizzonti di un territorio vastissimo.
Precetti e abitudini alimentari diventano lospunto per curiosare fra le pieghe culturali di popoli che hanno vinto le distanze e creato ponti invisibili. Le ricette, raccolte intervistando uomini e donne che aprono le loro cucine e accolgono i lettori alle loro tavole, diventano l’esempio concreto di come le contaminazioni culturali superano i confini politici e geografici.
Così il kibbeh fritto sirianio si declina nella versione Hamusta della cucina ebraica, o ancora in quella Ta’ameya che si assaggia per le strade del Cairo. Atraverso le pagine arriva a noi il profumo delle spezie della Malesia e dell’Iran, e quello del dolce qatayef di Ramadan. E l’ospitalità beduina è raccontata con la ricetta del mansaf. Dopo una sosta in Palestina, dove i Polo viaggiatori recuperarono l’olio del Santo Sepolcro da portare a Gengis Khan, l’autrice arriva in Giappone, l’arcipelago menzionato per la prima volta proprio da Marco Polo e riporta i lettori sulla strada di casa con i piatti di Laura Zavan ed Enzo Sposato, che da Venezia e Genova chiudono il cerchio delle vicende del Milione.
Carla Diamanti: “Da viaggiatrice appassionata, ho sfogliato le pagine del Milione immaginando modi e mondi con gli occhi di Marco Polo, che seppe osservare prima di raccontare. Ho sovrapposto un tratto gastronomico alle strade che lui percorse, aggiungendo ricette, curiosità, tradizioni legate al cibo. Ogni ricetta porta la firma di una persona che conosco, di un amico, di un collega: sono piatti che escono dalle loro cucine e nelle quali si perpetuano tradizioni e usanze. Insomma, consigli per la tavola che parlano di mondi ma che sono reali e vissuti.”
Carla Diamanti
Travel Coach®, giornalista, divulgatrice di turismo, autrice di guide e docente universitaria di progettazione turistica e cultura del viaggio. Appassionata di luoghi e culture, viaggiatrice instancabile, è co-fondatrice con il Leone Verde Edizioni del concept di viaggi virtuali Safar con Carla, diventato strumento di promozione territoriale, portato anche nelle scuole e nelle case di riposo.
Ha viaggiato più volte in oltre 60 Paesi del mondo, ha vissuto negli Stati Uniti, in Medio Oriente, Haiti e in giro per l’Europa. Vive a Parigi, dove è Consigliere della Stampa Estera, membro dell’Association des Journalistes de Tourisme e della giuria internazionale del Prix de la Villégiature.
Nel Direttivo dell’associazione DIRE (Donne Italiane Rete Estera), contribuisce a promuovere in Francia la cultura italiana.
Chef Filippo Cogliandro
Sesto Fiorentino Lions Club
La storia civica di Filippo Cogliandro, classe 1969, inizia nei primi anni Ottanta, rifiutando di pagare il pizzo. In meno di un anno il ristorante va in crisi e per la burocrazia è troppo tardi per avere il fondo di solidarietà. Con l’aiuto di Don Ciotti e la sua Associazione Libera e del Prefetto Musolino inizia a investire, amplificando la comunicazione e provando a costruire, da quell’episodio, un percorso di comunicazione, educazione, aggregazione sulla base di valori etici, un percorso di economia vera e solida. Nel 2012 inventa le Cene della Legalità, rivolte alle scuole alberghiere, insegnando ad usare prodotti locali, servirsi direttamente da aziende sane, di piccola scala, costruire una cucina in cui tutti gli ingredienti siano “liberi”.
Con l’appoggio nei Service Club come i Lions, riceve nel 2017 il prestigioso Melvin Jones Fellowship Award. Nel 2014 il Direttore Giorgio Mulè lo chiama a curare la Food Experience di Panorama d’Italia, tour di eventi del settimanale; questo lo porta un giorno a Mattino Cinque e da qui prende il via la storia di Filippo, insignito dal Premio Borsellino nel 2016, insegnando cucina di territorio, piatti della tradizione, ma soprattutto prodotti fatti dal meglio che un territorio può offrire in termini di qualità anche imprenditoriale, di giustizia, di trasparenza. Ma Filippo è amato anche per la sua generosità, facendosi affidare dal Tribunale dei minori 2 ragazzi arrivati dal Gambia e dal Senegal, curando la loro formazione, oggi sono diventati cuochi dell’Associazione Italiana cuochi.
Location: Le Pavoniere Golf&Country Club
Prato, 18 ottobre ore 20.00
Press: Cristina Vannuzzi