Sabato 14 settembre 2024 dalle ore 15,00 alle ore 23,00 a Terni, presso il Villaggio Matteotti in Via Maddalena Patrizi, si svolgerà l’evento artistico culturale di Moda ed Architettura “L’ABITO NELL’ABITARE”, progettato congiuntamente dall’Associazione Centro Studi Giancarlo De Carlo, l’Associazione Katìopa-Exclusive Events e l’Associazione Axò-Architetti all’Opera, con il contributo per la sua realizzazione da parte della Project Manager Event planner Dr.ssa Maria Rosa Borsetti.
L’evento in senso ampio vuole mettere in evidenza il profondo legame tra l’abito, simbolo di identità personale, e l’abitare, inteso come spazio fisico che diventa simbolo ed identità di una porzione di territorio vissuta; esso mira a creare un dialogo tra moda, design, architettura e società, riflettendo sull’influenza reciproca che intercorre tra il modo di vestire ed il modo di vivere gli spazi.
Il contesto “popolare” ma consolidato e fortemente identitario per la Città di Terni del Villaggio Matteotti fornisce una cornice storica e simbolica perfetta per esplorare questi temi e renderli accessibili ad un pubblico più vasto, sebbene parte da una visione specialistica.
L'evento ha il patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Terni, del Comune di Terni e dell'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Terni, con la collaborazione per la realizzazione della Fondazione Architetti Interamna.
Partner dell’evento: Strada dei Vini Etrusco Romana, FABLAB Perugia, Bartoccini, Accademia del Make Up, Tripaldi Pasticceria, Riflesso, Apero, Rayon Soleil, Generali Assicurazioni Terni, 5Torri, Riccardo Blasi, Musical Sound, Hotel Garden e Hotel Valentino di Terni.
FINALITA’
In questo evento il pubblico (costituito in gran parte da professionisti dei settori, uniti ai residenti ed al pubblico non specialistico potrà:
- Riconsiderare il rapporto tra l’abito e l’abitare;
- Conoscere nuove esperienze di design e moda apprezzando la contaminazione di idee tra diversi settori creativi;
- Compiere un’esperienza che rivitalizzi il quartiere e che cambi la visione dello stesso da parte dei residenti;
- Fruire di un’esperienza immersiva che stimola la riflessione sui temi proposti.
LA STRUTTURA DELL’EVENTO
L’abito nell’abitare è costituito dalle seguenti iniziative che si svolgeranno negli spazi pubblici del quartiere:
- Seminario formativo
- Mostra fotografica ed artistica
- Sfilata di moda sulle passerelle del Villaggio
- Una finestra su Napoli con: esibizione della futura concorrente del prossimo Festival di Napoli Maria Teresa Amato, in arte Mate, accompagnata dal Direttore artistico del Festival il Maestro Massimo Abbate
- Degustazione dei Vini della Strada dei Vini Etrusco Romana di Orvieto.
Il SEMINARIO FORMATIVO
Il Seminario prenderà spunto da un incipit che prevede la presentazione del nuovo libro di Gianni Biondillo “Quello che noi non siamo” (Guanda editore) con successive discussioni con architetti ed il pubblico al fine di approfondire il tempo dell’identità e dello spazio abitativo
Verranno presentati anche i risultati dell’indagine sociale che la Sociologa Sara Massarini ha compiuto insieme ad altri membri del Centro Studi Giancarlo De Carlo sugli attuali abitanti del Villaggio Matteotti.
LA MOSTRA FOTOGRAFICA ED ARTISTICA
La Mostra includerà opere fotografiche sul Villaggio Matteotti, attualmente presenti negli spazi condominiali del Villaggio, oltre a una selezione di pittura e performance di tra diversi artisti umbri: Antonella Nelli; Fabiola Vitale e Tamara Pierbattistini, che regalerà una sua performance artistica durante “La finestra su Napoli”.
Sia le opere artistiche che fotografiche verranno esposte negli spazi aperti del quartiere.
LA SFILATA DI MODA SULLE PASSERELLE DEL VILLAGGIO
Nella sfilata di moda si mostreranno abiti realizzati su disegno di diversi stilisti che hanno partecipato anche alle scorse edizioni di “AltaRoma – AltaModa” ed altre manifestazioni in Italia ed all’estero.
Gli stilisti:
Antonio Ventura De Gnon (rappresenta il rettangolo di stoffa) stilista dell’alta moda romana, gli abiti sono creati con un “rettangolo di stoffa”, ma possono essere disfatti e con lo stesso tessuto creare un nuovo outfit;
Sabrina Attiani (Il cerchio), stilista innovativa dell’alta moda romana che propone un capo di abbigliamento tondo che s’indossa in molteplici modi. Una magia per esaltare la femminilità di tutte le donne. I suoi capi 100% Made in Italy sono disegnati, brevettati e prodotti con l’amorevole tradizione della migliore moda italiana.
Fabiola Vitale (ingegnere meccanico che utilizza materiali da costruzioni per la creazione di gioielli), le sue creazioni accompagneranno gli abiti dello stilista Antonio Ventura De Gnon.
Giovanni Cirillo, stilista napoletano, conosciuto per l’alta sartoria legata al taglio delle giacche da uomo. Lo stilista anticiperà con la sua collezione Milano Fashion.
“Nozze Atelier di Domenica Scaccia e Maria Pia D’Aquino” che presenterà la collezione 2025 creata con abiti da sposa innovativi, veri capolavori di artigianato artistico sartoriale Made in Italy, caratterizzati da un mix di tessuti inediti ed impreziositi da strass e cascate di perle.
Il defilè avrà un accompagnamento musicale con musicisti dal vivo.
DEGUSTAZIONE DI CIBI E VINI
Si terrà un aperitivo all’aperto allestito presso i giardini del Villaggio da un catering locale, in cui i cibi e le bevande enfatizzeranno la sostenibilità e il km zero; l’allestimento e la mise en place sarà curato dal Centro Studi De Carlo e saranno realizzati con materiali removibili e non invasivi.
La degustazione dei Vini sarà effettuata da Aziende Vitivinicole associate alla Strada dei Vini Etrusco Romana di Orvieto, e sarà accompagnatadalla performance canora “La finestra su Napoli” con la cantante Maria Teresa Amato, in arte Mate, accompagnata dal Maestro Massimo Abbate, che parteciperà anche alle prossime audizioni per il Festival di Napoli previste in Umbria.
PROGRAMMA
Ore 15,30:
accoglienza degli Iscritti agli Ordini Professionali e registrazione
ore 16,00 – 17,00
Saluto delle Associazioni e degli Organizzatori
Saluto delle Autorità
Intervento di rappresentanti dell’Ordine degli Architetti
Ore 17,00 – 19,00
Seminario informativo con presentazione del libro “Quello che noi non siamo” con l’intervento dell’autore Gianni Biondillo
Moderatore: Tommaso Brasiliano
Intervento della Sociologa Sara Massarini e presentazione dei risultati della nuova indagine sociale
Tavola rotonda tra esperti del settore moda e architettura sul tema: Identità tra Abito e Abitare
Ore 19,30 – 20,30
Vernissage della Mostra fotografica ed artistica
Aperitivo con prodotti locali e degustazione vini
Musica dal vivo
Dibattito informale
Ore 21,00 – 22,30
Sfilata di moda, coordinata da Maria Rosa Borsetti e presentata da Blah Damienne Etienne (Associazione Katìopa Exclusive Events)
Ore 22,30
Saluti e ringraziamenti ai partecipanti, agli organizzatori ed agli sponsor
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Concludendo il pubblico coinvolto comprenderà professionisti del settore, comunità accademica entusiasti della moda e del design, la comunità locale, media e stakeholders istituzionali.
L’Abito nell’Abitare vuole promuovere una rete di relazioni e collaborazione che potranno estendersi oltre l’evento stesso, per contribuire ad avere una maggiore consapevolezza nelle qualità del design partecipativo in uno dei luoghi simbolo che verrà percepito, da questo momento in poi, con occhi diversi.
Show reel:
IL VILLAGGIO MATTEOTTI DI TERNI
Realizzato dall’Architetto Giancarlo De Carlo tra il 1970 e il 1974 su commissione della Acciaierie di Terni (guidate dal dirigente Gian Lupo Osti), il Villaggio Matteotti costituisce uno dei primi e più celebri esempi italiani di “architettura partecipata” in cui i dipendenti della fabbrica, futuri abitanti del quartiere, collaborarono attivamente con i progettisti attraverso la mediazione di figure specializzate; nel caso specifico l'architetto venne coinvolto da un team di sociologi tra cui compariva anche Domenico De Masi.
L’area individuata per la realizzazione del complesso, situata nella periferia sud-est della città di Terni, era quella dove già sorgeva il Villaggio Italo Balbo: un quartiere edificato in epoca fascista e costituito da abitazioni quadri- familiari con porzione di terreno ad uso agricolo annesso, che doveva essere demolito e interamente sostituito dal Nuovo Villaggio Matteotti.
Tuttavia, fu portata a termine circa un quarto dell’estensione complessiva prevista nel progetto iniziale, che prevedeva la costruzione di circa ottocento nuovi alloggi, mentre ne vennero realizzati solo duecentocinquanta. Ad ogni modo, seppure solo parzialmente corrispondente al piano originario, il Matteotti resta un esempio particolarmente rappresentativo dell’idea rivoluzionaria che ne ha animato l’intera gestazione, basata su un modello partecipativo di architettura.
Pertanto è stato annoverato a tutti gli effetti tra le opere più importanti e significative dell’Architetto Giancarlo De Carlo. Composto da cinque edifici paralleli in cemento faccia a vista e da una serie di spazi comuni, tra cui un asilo, sale per attività sociali ed aree destinate ad attività commerciali, il Villaggio è innervato da una rete di passaggi pedonali sopraelevati e a terra che collegano le residenze e i servizi tra di loro. L'intero complesso è articolato in quattro moduli longitudinali molto simili, più un quinto, situato all’estremità est, strutturato come un edificio “gradonato” e multiplo: esso è infatti più corto degli altri ed è composto da un piano in più. I blocchi rimanenti ospitano le diverse varianti di appartamento progettati in partecipazione con gli abitanti. I diversi colori dei serramenti rendono facilmente distinguibili le abitazioni private dai servizi pubblici.
IL QUARTIERE NEL CONTESTO DELLA STORIA DELL’ARCHITETTURA ITALIANA
L'intervento al quartiere Matteotti è, dunque, molto particolare in quanto si tratta di un progetto che “ha fatto scuola” e che compare da cinquant'anni nelle riviste specializzate oltre che negli archivi di 8 settore accademici e professionali. Ad oggi è ancora oggetto di studi e ricerche da parte di dipartimenti universitari, studiosi e appassionati di architettura provenienti da tutto il mondo.
Il suo autore, Giancarlo De Carlo (Genova, 1919 Milano, 2005) , era un personaggio poliedrico che si è occupato di architettura sostenendo il dibattito culturale sempre a favore del movimento moderno e mai a supporto degli “stili” e del “formalismo”.
Autore di diverse opere architettoniche dal respiro internazionale e di una corposa attività critica e letteraria abbinata all'insegnamento e alla ricerca universitaria.
Per altre informazioni sulla sua biografia si veda alla relativa voce di Wikipedìa o Treccani.
Giancarlo De Carlo avrebbe sviluppato e approfondito l'idea di partecipazione alla trasformazione del territorio negli anni, mettendo fuoco procedure e strategie per una 'progettazione partecipata' – di cui fu il teorico più importante in Italia – e arrivando a coniare lo slogan secondo cui «l'architettura è troppo importante per essere lasciata agli architetti».
L’opera più emblematica di De Carlo è il Villaggio Matteotti a Terni, appunto, proprio perché i proponenti e coordinatori del progetto hanno saputo coinvolgere l'architetto in modo tale da offrire l'occasione per una applicazione di “architettura partecipata”; di fatto è una delle prime esperienze in cui la partecipazione degli utenti alle scelte abitative avviene secondo un percorso studiato e programmato. L’architettura, appunto, nasce dal lavoro di una squadra che comprende gli abitanti e coinvolge altre specializzazioni superando i preconcetti stilistici e la “purezza del linguaggio”.
Ancora oggi molte università, soprattutto del Nord Europa e del Nord America, vengono a far visita al Villaggio Matteotti respirando e ritrovando anche parte di quelle esperienze universitarie trasmesse loro da professori e accademici che hanno vissuto quegli anni, diventando un vero e proprio luogo didattico internazionale. Il Centro Studi Giancarlo de Carlo viene spesso coinvolto per fare visite guidate in lingua francese, inglese e italiana