Se c'è una cosa che il vasto e intricato universo dei fumetti ci ha insegnato, è che le storie di supereroi e antieroi non conoscono limiti, se non quelli imposti dalla fantasia degli autori. Tuttavia, in un mare di storie già raccontate e di cliché reiterati, trovare qualcosa che possa essere definito realmente innovativo può sembrare una sfida titanica, persino per i più acclamati autori del settore! Ed è qui che entra in gioco Stefano Labbia, autore da sempre acclamato da critica e pubblico, con la sua nuova creazione: *The Troublemaker*.
In questo spin-off della saga a fumetti*Super Santa*, ci troviamo di fronte a un protagonista che, sebbene apparentemente rientri nella categoria dei "super soldati", porta con sé una serie di caratteristiche e dilemmi morali che lo rendono un personaggio di particolare interesse per gli appassionati di fumetti e per chi è alla ricerca di qualcosa di più profondo e stratificato rispetto alla semplice azione senza sosta!
**Un personaggio complesso in un mondo ipertecnologico**
Il protagonista, Mike, è un ex-soldato degli Stati Uniti che, dopo essere stato congedato (ingiustamente...) con disonore, viene richiamato in servizio per un progetto segreto dell'esercito. Qui, grazie a una tecnologia medica avanzata, Mike ottiene un fattore di guarigione sintetico ("preso in prestito" da un'altra supereroe presente nella saga di Super Santa - e qui mi taccio!) che lo rende quasi invincibile. Se questa premessa vi sembra un déjà-vu, fermatevi un attimo. La vera innovazione di *The Troublemaker* non risiede nella tecnologia stessa, ma nel modo in cui Labbia sceglie di esplorarne le implicazioni morali e psicologiche.
Mike non è il solito eroe che accetta passivamente il suo ruolo. Al contrario, si scontra ben presto con i suoi superiori, mettendo in discussione la moralità delle loro azioni e, infine, decidendo di disobbedire agli ordini e di disertare. Questo lo porta a diventare un mercenario hi-tech, un'arma a pagamento che, nonostante il suo nuovo ruolo, mantiene un forte senso di giustizia. Qui emerge un contrasto affascinante: da un lato, un uomo trasformato in una macchina da guerra quasi inarrestabile; dall'altro, un essere umano con un codice morale che lo porta a ribellarsi contro coloro che lo hanno creato.
**Un'opera d'arte visiva**
Passiamo ora all'aspetto visivo di *The Troublemaker*, che è senza dubbio una delle componenti più straordinarie di quest'opera. L'arte di questa graphic novel seriale non si limita infatti a supportare la storia, ma la esalta, trasformando ogni pagina in una sinfonia visiva di colori vibranti e dettagli curati. Le scene di combattimento sono coreografate in modo magistrale, con un dinamismo che cattura l'essenza del movimento e della tensione.
Le linee cinetiche utilizzate per rappresentare l'azione, insieme a un uso sapiente delle ombre e della luce, conferiscono un realismo quasi cinematografico alle tavole, rendendo l'esperienza di lettura non solo coinvolgente ma quasi immersiva! Ogni dettaglio visivo, dal design dei personaggi agli ambienti futuristici, dai colori ai dettagli di ogni panel, è studiato per trasportare il lettore in un mondo dove la tecnologia ha spinto i confini dell'umanità a livelli senza precedenti.
**Una narrazione piena di colpi di scena**
So cosa state pensando... che la trama di *The Troublemaker* si riduce a un semplice susseguirsi di scene d'azione! Beh, vi sbagliate di grosso. La narrazione è strutturata in modo tale da mantenere costantemente alta l'attenzione del lettore, con una serie di colpi di scena che aggiungono profondità e complessità alla storia. Il progetto segreto dell'esercito, che ha trasformato Mike in quello che è oggi, è avvolto da un alone di mistero che si dipana lentamente, rivelando pezzi di una verità scomoda e inquietante, episodio dopo episodio, flashback dopo flashback.
Le decisioni di Mike di disobbedire e di diventare un mercenario non sono solo il risultato di un impeto di ribellione, ma sono frutto di una riflessione morale profonda che lo porta a mettere in discussione non solo le sue azioni, ma anche il sistema che lo ha creato. Questo conflitto interiore, che si riflette nelle sue azioni esterne, aggiunge un livello di introspezione raro nei fumetti di questo genere, rendendo *The Troublemaker* una lettura non solo avvincente, ma anche stimolante a livello intellettuale.
**Un antieroe per il nostro tempo**
In un'epoca in cui i confini tra bene e male sono sempre più sfumati, il personaggio di Mike si inserisce perfettamente come un antieroe dei nostri tempi. Non è un paladino della giustizia senza macchia, ma un uomo tormentato dalle sue esperienze passate, dalle scelte che ha dovuto fare e dalle conseguenze delle sue azioni. È questo senso di "ambiguità morale" che lo rende un personaggio così affascinante e realistico.
La sua lotta non è solo contro i nemici esterni, ma anche contro i suoi demoni interiori, il che lo rende un protagonista profondamente umano, nonostante le sue capacità sovrumane. In un certo senso, Mike rappresenta il conflitto che molti di noi affrontano nella vita quotidiana: la lotta tra ciò che è giusto e ciò che è necessario, tra il dovere e la coscienza.
**Conclusione**
*The Troublemaker* non è semplicemente un'altra "serie a fumetti su un super soldato". È un'opera che esplora temi complessi come la moralità, la giustizia e le conseguenze delle azioni in un mondo dove la tecnologia ha trasformato la guerra e l'umanità stessa. Stefano Labbia, con la sua narrazione avvincente e un'arte straordinaria, ha creato una serie che non solo intrattiene, ma invita anche il lettore a riflettere.
In un panorama fumettistico spesso saturo di personaggi e storie che sembrano essere studiate a tavolino e riprodotte con lo stesso stampo, *The Troublemaker* si distingue per la sua originalità e profondità. È una serie che merita di essere letta non solo per la sua azione mozzafiato, ma anche per le sue riflessioni profonde sulla natura dell'eroismo e sulla complessità della condizione umana
