Lo scorso 8 agosto in Acquappesa, cittadina sita sulla costa tirrenica, è stato presentato il volume di studi collettanei dedicati a Eleonora Duse Come l’onda sulla duna, la divina che divenne fuoco, a cura di Franca De Santis, coordinamento scientifico di Pierfranco Bruni, Chieti, Marco Solfanelli Editore, 2024, pubblicato in occasione del centenario della scomparsa della famosa attrice.
Il testo, composto da significativi contributi offerti dagli studiosi partecipanti alla realizzazione del progetto fortemente voluto da Pierfranco Bruni, coadiuvato da Franca De Santis cui è stata affidata la curatela, propone prospettive nuove dalle quali focalizzare l’attenzione sulla ‘Divina’, tale l’appellativo concesso alla Duse nel corso della sua brillante carriera teatrale, e provvede, altresì, a correggere il tiro sui numerosi ‘luoghi comuni’ ancora vigenti in relazione alla presenza della Duse nel teatro mondiale, spesso ridotta al ruolo di ‘musa dannunziana’ che, se in parte è stato da lei assolto, non costituisce certamente un focus funzionale a concentrare l’attenzione in modo pressoché esclusivo.
L’evento è stato moderato da Teresa Francesca Magarò, giovane docente di Discipline Classiche, che, dopo aver svolto una breve introduzione concernente la struttura del libro, ha dato la parola a Massimiliano De Caro, Assessore alla Cultura e Vicesindaco di Acquappesa, perché rivolgesse al pubblico e ai convenuti i saluti istituzionali, durante il cui svolgimento De Caro ha rilevato l’importanza di simili momenti finalizzati a diffondere idee nella comunità. Subito dopo è intervenuta Franca De Santis, che ha illustrato le finalità del progetto, soffermandosi in modo particolare sugli aspetti costituenti gli studi. Pierfranco Bruni ha tracciato una avvincente storia dei molteplici aspetti caratterizzanti la scena culturale fra la fine del XIX secolo e il principio del XX, al cui interno si colloca la presenza di Eleonora Duse. È emerso un panorama molto interessante, soprattutto nella fitta trama di relazioni umane e letterarie intraprese dall’attrice.
Alberico Guarnieri, critico letterario e coautore del volume, dopo aver compiuto un breve excursus riguardante la figura femminile nel teatro italiano fra la fine dell’Ottocento e il principio del Novecento, ha dedicato la sua attenzione al ruolo svolto nell’arte drammatica di Eleonora Duse dalla voce, le cui sonorità sono da considerarsi ‘leggendarie’ e dal corpo che, progressivamente, tende a dissolversi per lasciare ampio spazio alla ‘Parola Poetica’.
La serata è stata impreziosita dalle letture di poesie composte da Gabriele D’Annunzio e brani tratti da La città morta, curate da Francesca Mirabelli, artista poliedrica, e Maria Virginia Basile, affermata scrittrice, docente e saggista.