"Ricordare il gravissimo attentato mafioso del 1993 è un dovere civico di tutti, a partire dal museo che di quell’attentato fu vittima, insieme a cinque persone innocenti. Per questo appena entrati in Galleria, tutti i visitatori, anche coloro che mai hanno saputo cosa accadde nel 1993, grazie a questa mostra avranno modo di apprenderlo. Non solo. Esporre i due capolavori strappati alla devastazione di quello che fu senza dubbio uno dei capitoli più bui della storia repubblicana, infonde in chi guarda un messaggio di forte determinazione civile per il futuro". Il direttore Simone Verde commenta così il contributo delle Gallerei degli Uffizi nel mantenere viva la memoria della terribile notte del 27 maggio 1993, quando la mafia fece esplodere una bomba in via dei Georgofili: 277 chili di tritolo che uccisero la famiglia Nencioni (Fabrizio, Angela e le figlie Caterina e Nadia) e lo studente Dario Capolicchio, danneggiando gravemente decine di opere e parte della stessa Galleria. L'esposizione è affiancata dalla proiezione di un video con le testimonianze d’epoca dei vigili del fuoco che prestarono i primi soccorsi, e dei lavoratori del museo che intervennero la notte stessa della bomba per cercare di limitare i danni arrecati dall’esplosione.
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