Non sempre diamo il giusto valore alla libertà. Per alcune persone sembra qualcosa di dovuto ma per molte altre è una conquista da difendere con le unghie e con i denti. Proprio alla libertà è dedicata una delle ultime canzoni di Edoardo Tincani, di cui l’autore ha scritto anche la musica. “Libertà” il titolo. Un elogio molto personale e al tempo stesso un inno generazionale a un bene prezioso da custodire gelosamente e che non va mai dato per scontato.
La musica è nel sangue di Edoardo Tincani, giornalista e cantautore di Reggio Emilia, i cui brani trattano principalmente testi ispirati dalla fede cattolica. In questo caso, con “Libertà”, a parlare è più che altro l’esperienza di vita dell’autore.
Nel 2023 è iniziata la collaborazione dell’artista reggiano con l’etichetta Artisti Online e con Marco Gatti come arrangiatore, sodalizio che lo ha già portato a produrre canzoni sia in featuring con altri musicisti sia come solista. Tra gli ultimi brani di quest’ultima serie vanno ricordati “Ritorniamo a Betlemme” e “In riva al mare”, che si aggiungono all’album d’esordio, “Compagni di viaggio”, del 2022.
E oggi è la volta di “Libertà”. Il brano viene introdotto con morbide note del pianoforte, che creano un ambiente sonoro confortevole e gradevole. In copertina, una mano aperta sull’orizzonte e con l’amato elemento del mare. Sin da subito l’artista descrive quelle circostanze in cui un bene prezioso come la libertà manca e al suo posto aleggia invece la malinconia.
La libertà è un qualcosa di così importante che, quando non c’è, la desideriamo con tutte le forze. Eppure a volte la cerchiamo lontano, per scoprirla poi “più prossima che mai”, come dice il testo a un certo punto. Nella canzone Edoardo dialoga con la sua libertà come se fosse una compagnia fisica, una persona, attribuendo a lei l’ispirazione per la musica e la scrittura.
Nel ritornello Tincani chiede alla libertà di farlo correre insieme a lei e di aiutarlo a riconoscere la felicità nelle pieghe della quotidianità.
Nella seconda parte della canzone Edoardo chiarisce il suo concetto personale di libertà, che non coincide con la possibilità di fare tutto ciò che passa per la testa o per il cuore, ma con la valorizzazione di quei legami, di quelle “dipendenze positive”, che se apparentemente limitano la libertà, in realtà la approfondiscono e la potenziano, perché “la felicità dipende da chi ami e obbedire a volte libera da sé”. In questo verso c’è un riferimento alla scelta del matrimonio e alla bellezza “liberante” della paternità.
Una canzone che ci invita a non dare mai per scontata la libertà, un bene prezioso da custodire e apprezzare ogni giorno, fonte di forza e di serenità (“Nell’amore che darò so che non ti perderò Libertà, Libertà, Libertà!”).