Giovani studenti a confronto con i testimoni dei conflitti di ieri e di oggi per un’educazione ai valori della pace, della memoria e della solidarietà. La sezione di Arezzo dell’ANVCG - Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è pronta a tornare nelle scuole per una nuova edizione del progetto “Testimoni di pace” che, a partire da lunedì 29 aprile, proporrà un ciclo di incontri volti a promuovere occasioni di riflessione e di approfondimento sulle conseguenze delle guerre e sulla necessità di affermare i basilari principi di giustizia sociale. Il progetto sarà orientato prevalentemente alle scuole secondarie di secondo grado, a partire da Liceo “Petrarca” e Liceo “Piero della Francesca”, con la più alta finalità di creare consapevolezza nei giovani studenti sull’importanza di rendersi promotori attivi dei processi di cambiamento e di costruzione di una cultura di pace.
Gli incontri, tenuti da Ulisse Domini e Pietro Poponcini (rispettivamente presidente e vicepresidente dell’ANVCG di Arezzo), sono orientati a fornire una conoscenza intellettuale e emotiva del fenomeno bellico per stimolarne la comprensione, la percezione del dramma e l’empatia per le vittime delle guerre. Il cuore dei laboratori sarà rappresentato dall’ascolto delle testimonianze dirette in aula o dalle testimonianze multimediali di chi oggi fugge dai conflitti in corso nel mondo e di chi ieri ha subito gravi conseguenze e sofferenze per la Seconda Guerra Mondiale o per lo scoppio di ordigni inesplosi in tempo di pace. A quest’ultimo tema verrà dedicata una particolare attenzione per spiegare come riconoscere un residuato bellico e come comportarsi in caso di ritrovamento, permettendo agli studenti di toccare con mano i resti di granate, esplosivi e munizioni per favorire una formazione utile anche per la prevenzione degli incidenti. I recenti ritrovamenti di ordigni inesplosi in provincia di Arezzo evidenziano i drammatici impatti della guerra a distanza di molti anni e in tempo di pace, con gravi conseguenze per le future generazioni: i residuati bellici rappresentano una delle più pericolose eredità di un conflitto perché, a causa degli improvvisi scoppi, hanno comportato centinaia di incidenti e mutilazioni tra i civili. «
Il progetto “Testimoni di pace”- spiega Ulisse Domini, presidente dell’ANVCG, -
è uno dei fiori all’occhiello della nostra attività perché propone un dialogo con le giovani generazioni per far capire come un conflitto possa avere ripercussioni anche nei decenni successivi. Ascoltare le testimonianze delle vittime di una guerra o toccare con mano gli ordigni inesplosi, invece, aiuta ad aprire gli occhi, a interrogarsi e a riflettere sull’urgenza di diventare protagonisti di un cambiamento positivo».