L’Istituto del Nastro Azzurro saluta con gioia e commozione la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Civitella in Val di Chiana. L’incontro è previsto per giovedì 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia, quando il borgo ospiterà la più alta carica dello stato in una giornata volta a tenere vivo il ricordo del drammatico eccidio del 1944 e a rendere onore alla memoria delle vittime della strage. La giornata offrirà una nuova occasione in cui l’Istituto del Nastro Azzurro, ente morale istituto nel 1923 per rappresentare i decorati al valore militare, potrà rendere omaggio al contributo collettivo del popolo di Civitella in Val di Chiana, della Cornia e di San Pancrazio durante la lotta al nazifascismo che è valsa la decorazione della Medaglia d’Oro al Valor Civile per lo stesso Comune. “Sopportava con stoico coraggio la rappresaglia crudele del nemico invasore”, riporta la motivazione della decorazione a Civitella in Val di Chiana, “subendo la quasi totale distruzione delle abitazioni e il sacrificio di centocinquanta dei suoi figli, mai piegato nella fede in un Italia migliore”.
Il 25 aprile rappresenterà l’occasione in cui l’Istituto del Nastro Azzurro ricorderà simbolicamente i decorati della Guerra di Liberazione quali Province, Comuni, Reparti Militari, donne e uomini a cui, per atti di valore singoli e collettivi, è stato conferito il più alto riconoscimento dello stato italiano. Molti di loro persero la vita combattendo con eroismo per affermare le basi di libertà e democrazia su cui fu poi fondata la Repubblica Italiana e, proprio a testimonianza di questo sacrificio, nel 1984 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini concesse la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Provincia di Arezzo. La visita del presidente Mattarella, dunque, si pone proprio nel quarantesimo anniversario di questa importante decorazione e rappresenterà un motivo per ricordare i combattenti della libertà e le vittime civili delle spietate stragi nazifasciste e della guerra, senza alcuna discriminazione e distinzione di fede, razza o ideologia politica.
Tra le vittime della strage di Civitella in Val di Chiana, ad esempio, rientra anche un socio fondatore della Federazione del Nastro Azzurro di Arezzo, il tenente Dante Lammioni, che ottenne una medaglia di bronzo nel 1917 per aver saputo adempiere in modo efficace e intelligente al suo compito di ufficiale di collegamento, fornendo importanti notizie sulla situazione del nemico. A seguito del ferimento e dell’uccisione dei suoi portaordini, l’ufficiale si recò in prima persona nei vari comandi e riuscì a sopravvivere alla Grande Guerra, trovando purtroppo poi la morte proprio nel suo paese natale durante il drammatico eccidio del 29 giugno 1944. «
Al sacrificio e al valore di tutte le vittime innocenti- spiega il cavalier Stefano Mangiavacchi, presidente provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, -
vogliamo rendere omaggio in un giorno glorioso per la nostra storia patria quale il 25 aprile. Il loro sacrificio non può essere e non sarà dimenticato. L’auspicio è che quanto successo sia di monito a tutti coloro che governano il mondo odierno affinché siano in grado di risolvere le controversie internazionali attorno a un tavolo e non con le armi. Nella festa della Liberazione, dunque, ci stringiamo al tricolore quale simbolo della nostra unità nazionale e del nostro comune destino per sostenere con forza un solo grido: viva la Repubblica, viva l’Italia».