RIBOT è lieta di presentare la prima personale in galleria di Stefano Perrone (Monza, 1985, vive e lavora tra Milano e Parigi). Laureato in Disegno industriale al Politecnico di Milano, Perrone possiede un background nell’ambito della pubblicità ove, nella fase d’esordio, ha lavorato come art director collaborando con alcune tra le agenzie più rinomate del panorama internazionale. La sua pittura, caratterizzata da uno stile molto personale e distintivo - un unicum nel contesto della giovane arte italiana - indaga il rapporto del singolo con la società e le sue interazioni con la comunità, privilegiando la rappresentazione di soggetti o oggetti del quotidiano tratti da immagini reperite sul web o sui social network e successivamente rielaborate.
Le opere realizzate per questa mostra nascono da un’attenta riflessione sull’immagine e sul suo significato altro. Non valgono in quanto rappresentazione ma divengono occasione per aprire un ragionamento più ampio sulla diffusione incontrollata in rete di file fotografici, generalmente attraverso motori di ricerca o canali social, e sul loro paradosso. Come spiega lo stesso Perrone “in un tempo in cui la tecnologia permette a chiunque di produrre immagini perfette e ad alta risoluzione, la banalità, l’imperfezione, l’ipersaturazione o anche la perdita di qualità dovuta al caricamento online divengono aspetti estetici interessanti”. La scelta dei soggetti rappresentati, paesaggi, fiori, e più raramente oggetti del quotidiano, selezionati tra le innumerevoli proposte che l’algoritmo continua subliminalmente a offrirci sotto varie forme, appare dunque come un atto di resa iniziale ai “dettami” del web che trova il suo riscatto nella pratica pittorica e nell’esercizio del dipingere.
La tecnica di Perrone, l’incedere preciso del suo gesto, l’utilizzo di una pittura piatta, pulita e dai colori accesi e saturi restituisce consistenza alle cose, dai paesaggi più consueti ove il cielo azzurro è attraversato dal candore delle nuvole, ai prati verdissimi e fino alla vivacità iconica ed emblematica dei narcisi, che divengono protagonisti delle opere al piano inferiore della galleria. Vi è tuttavia un elemento che “turba” e interviene sulla pulizia delle tele. Una componente che è al tempo stesso cifra caratteristica e distintiva del lavoro dell’artista ed elemento inedito: il cosiddetto “watermark”, una filigrana dipinta quasi in trasparenza su ciascun lavoro ove si legge il suo cognome. Tale motivo grafico, usato generalmente per certificare l’originalità di un prodotto e per evitare la distribuzione di copie non autorizzate, rivendica con un velo di ironia l’atto di appropriazione dell’immagine e ribadisce il valore concettuale del lavoro di Perrone.
Lo stesso motivo della filigrana si ritrova isolato sul pavimento dello spazio espositivo e rimanda con ancor più evidenza all’utilizzo nella sua opera di elementi attinti dal mondo della grafica. Nei cicli precedenti ad assumere questo ruolo erano le linee vettoriali e colorate che attraversavano i dipinti generando un particolarissimo sincretismo tra astratto e figurativo. Ne rimane memoria in alcune delle tele esposte al piano inferiore della galleria. Per la prima volta in questo inedito ciclo è invece il watermark ad assolvere questa funzione.
Per l’occasione è stato realizzato uno special project in sei esemplari differenti. Un'incisione realizzata su fogli di carta di alluminio ove sono impressi temi iconografici affini ai dipinti, oltre allo stesso watermark.
Stefano Perrone (Monza, 1985; vive e lavora tra Milano e Parigi) ha studiato Industrial Design al Politecnico di Milano, e Advertising Art Direction allo IED, Milano. Nel 2023 è stato selezionato per la 22° edizione del Premio Cairo. Sue mostre personali e collettive si sono tenute presso: Hive Art Center, Pechino, 2023; Jason Shin Gallery, Seoul, 2022; Art Central Hong Kong, Hong Kong, 2021; Mana Contemporary, Jersey City, 2020; RIBOT gallery, Milano, 2020; Villa Litta, Milano, 2018; Palazzo Monti, Brescia, 2018; Alon Zakaim Fine Art, Londra, 2017, 2016. Ha inoltre preso parte a numerose residenze tra cui: POUSH, Aubervilliers, 2022-2024; L21 gallery, Palma di Maiorca, 2019; Palazzo Monti, Brescia, 2018.