Benvenuto Direttore Generale Narciso Mostarda dell’Ospedale San Camillo di Roma. Lei ha ottenuto importanti risultati grazie al suo impegno come Direttore, dove sono i numeri a parlare. Notevole, sensibilita’ per la tutela alla salute del cittadino, ma soprattutto la sensibilita’ verso il cittadino disabile. In ambito sanitario ci illustra al giorno d’oggi all’Azienda Ospedaliera San Camillo le news che ci sono in campo operativo sotto la sua guida?
L’Ospedale San Camillo-Forlanini e’ un grande nosocomio che fornisce cure ed accoglie tutta la fascia Regionale di pazienti. Al mio insediamento come Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, nella fase iniziale di lavoro, in sinergia con il team del San Camillo, abbiamo messo in campo un miglioramento del Pronto Soccorso, dove l’abbiamo ripensato, ridisegnato, e ideato, pur avendo alcune resistenze da chi non era a favore del cambiamento. Il Pronto Soccorso ridisegnato ha avuto delle efficienti evoluzioni, riuscendo a modificare e cambiare gli indicatori di performance, rendendo l’Ospedale in primis efficiente nell’accoglienza, garantendo dei confort, una praivacy migliore, privilegiando la qualita’ dei servizi attraverso tutte le varie competenze e specialita’. Abbiamo creato degli spazi aggiuntivi, spostando la medicina d’urgenza in un altro Padiglione per separare i flussi e i percorsi di cura. Abbiamo aperto un nuovo Reparto che si chiama “Holding Polispecialistica” dove viene garantito al paziente una presa in carica immediata di tutta la fascia dei pazienti che dal Pronto Soccorso una volta stabilizzati, vengono stabiliti nei vari Reparti.
Un altro grande progetto e’ stato quello di contrastare il fenomeno del “Boarding”, cioe’ del sovraffollamento dei pazienti, realizzando un area nuova e ad alto confort. Nasce cosi’ “l’Area Boarding”, dove attraverso questa area ampia abbiamo individuato individuare un sistema di sorveglianza tecnologicamente dotato, dove i nostri operatori si dividono in questo percorso per garantire un triage piu’ rapido possibile. Abbiamo creato questo percorso innovativo, oggetto di studi e di pubblicazioni, lo abbiamo raccontato, fatto conoscere, dove diversi Ospedali d’Italia hanno utilizzato e sperimentato lo stesso modello, quale motivo di grande soddisfazione. E’ stata un po una sfida, mettere insieme competenze per produrne un risultato. Un altra delle sfide che ci ha portato ad un importante risultato e’ stata l’accoglienza dei grandi disabili, dei percorsi i quali siamo riusciti a realizzare per garantire la tutela della salute dei disabili. Garantiamo Un Ospedale piu’ sicuro, piu’ accogliente e che non lascia solo il paziente. Nella sala della Direzione Generale, abbiamo dei quadri molto belli realizzati da adulti con disturbo autistico, messaggio per il quale il San Camillo e il suo Direttore Generale e’ sensibile ed attento a questi temi.
Direttore, ci illustra i percorsi per garantire la salute dei disabili?
Cosa fa questo Servizio Tobia?
Garantisce a poco meno di mille disabili gravi e alle loro famiglie di poter accedere attraverso una via preferenziale all’accesso a tutte le cure e visite mediche specialistiche, dalle cure odontostomatologiche, ad una radiografia, ad un elettrocardiogramma, un prelievo di sangue, ecc.
Per i disabili gravi, attraverso il Servizio Tobia, abbiamo sviluppato un sistema di accoglienza specifico, per cui i disabili insieme ai loro familiari vengono accolti all’ingresso principale dell’Ospedale, dove i vari operatori specializzati li accolgono per poi condurli nei vari reparti. Ai familiari vengono rilasciati dei numeri telefonici riservati, dove c’è un programma di cure che devono seguire durante il percorso di visite mediche.
Siamo sensibili ed attenti ai pazienti disabili poiche’ non e’ sempre semplice visitarli, operarli, oppurre effettuare un prelievo del sangue, molto spesso per visitare un paziente disabile i medici impiegano diverse ore, che sono alla base ben garantite per un adeguata cura per questi pazienti speciali. Abbiamo sviluppato sistemi per l’accoglienza soprattutto in questo ambito per i disabili, stiamo potenziando tutte le tecnologie e le aree ipertecnologiche. Al San Camillo-Forlanini non c’è uno spazio esclusivo, ma inclusivo, dove pazienti con disabilita’ attraverso il servizio Tobia vengono presi in carico.
Sul tema delle Tecnologie?
Recentemente abbiamo inaugurato un nuovo blocco operatorio “Hi-Tech” situato all’interno del Padiglione Lancisi, un ampia struttura che ospita 5 sale operatorie e una sala ibrida multifunzionale, dotate delle piu’ moderne tecnologie in ambito sanitario, in grado di assistere casi ad alta complessita’. Nella sala ibrida multifunzionale, abbiamo la possibilita’ di utilizzare strumenti per la diagnostica per la chirurgia mininvasiva in contemporanea e utilizzata nella stessa sala operatoria dove c’è la possibilita’ di passare dalle tecniche mininvasive, alla chirurgia “open” tradizionale, e senza spostare il paziente in un altra sala. La sanita’ pubblica sta’ cercando di adeguarsi alla digitalizzazione. La vera sfida non è digitalizzare i dati, poiche’ la quantita’ di dati che abbiamo a disposizione e’ enorme, ma dobbiamo capire che uso ne facciamo e a cosa servono i dati che digitalizziamo. La vera sfida e’ quella di prendere i dati in grande quantita’ e utilizzarli per migliorare la capacita’ dell’accoglienza, e comprendere quali sono le difficolta’ dei pazienti che ci arrivano in Ospedale. Una programmazione di trattamenti chirurgici che deve essere implementata, perfezionata, attraverso soprattutto il supporto delle nuove tecnologie informatiche, valide sia per le liste di attese, ma anche per le liste di attesa operatorie. Lo strumento tecnologico digitale informatico dovrebbe portarci a diventare un Ospedale piu’ sicuro, piu’ rapido, anche da rintracciare nelle varie articolazioni.
Una news in ambito tecnologico per il San Camillo?
Sul tema della Psicologia, la tecnologia arriva anche tra gli psicologi?
Abbiamo aperto circa 1 anno fa, un servizio di psicologia all’interno dell’Ospedale San Camillo-Forlanini,che si occupa di effettuare delle consulenze verso tutti i Reparti di Degenza, ai pazienti ricoverati, consulenze specifiche e supporto specifico e speciale per i pazienti in attesa di un trapianto, pazienti oncologici, soprattutto la psicologia e’ rivolta agli operatori del San Camillo che si trovano in forte stress da lavoro, e vari sintomi. Il servizio di psicologia garantisce un ascolto, un supporto all’utenza e anche ai professionisti dipendenti dell’Ospedale, inoltre garantisce una migliore attenzione verso una nuova area, la quale abbiamo denominato “l’Area della Cura delle Relazioni” una sorta di accoglienza che si inserisce attraverso un portale, con strumenti digitali per aumentare le apacita’ di accogliere in modio evolutivo digitalmente, una fascia della popolazione che si reca in Ospedale per effettuare percorsi di cura.
Dobbiamo formare i nuovi professionisti della salute, poiche’ la sfida nella sanita’ ad oggi non e’ quella di 10 anni fa, cambia a velocita’ superiore. C’è bisogno di integrazione di compertenze. Secondo un mio parere il sistema complessivo deve essere ripensato, partendo dalla formazione base, che e’ l’Universita’, alla formazione post-laurea, alle specializzazioni fino all’addestramento specifico negli Ospedali in campo operativo.
A breve sara’ pronto un altro blocco per i posti letto per la terapia semintensiva, stiamo riportando l’Ospedale a livello che gli compete per essere una DEA di ll livello, dove trattiamo patologie da complesse a molto complesse. Abbiamo un sistema di trattamento dei grandi traumi molto efficiente, con numeri elevatissimi, siamo uno dei traumacenter a piu’ alto impatto in Italia, e gli esiti sono molto soddisfacenti. Abbiamo delle chirurgie di eccellenza con i nostri medici d eccellenza del San Camillo-Forlanini, abbiamo dei Reparti clinici molto efficienti.