Pittore internazionale, nato a Yazd in Iran, espone per la prima volta a Roma la sua nuova serie. Una decina di opere con tecnica mista e olio su tela, dove in primo piano ci sono l’essere umano con il suo IO. L’Umanità vista da Hamid è qui immobile come una statua, non Mo(ve)ment, non si muove non trova i suoi momenti. Cerca attraverso le sue opere di toccare le coscienze, con uno sguardo socio-culturali. Nulla è per caso, tutto è accuratamente studiato in una pittura leggera, simbolica, introspettiva, mentale, creata con maestria e inspirata ai grandi maestri del passato.
“Le opere di Hamid Zare, racconta la curatrice, ci portano in un viaggio nel tempo e dedica la sua ricerca estetica all’essere e l’esistenza. C’è una sospensione, le opere ricordano temi dell’infinito, della solitudine, del tempo che non scorre. Nei suoi quadri, infatti, tutto sembra essersi fermato: la figura, gli oggetti apparentemente familiari, sono come trasfigurati e si lasciano osservare, una realtà che alla fine percepiamo come diversa, come alternativa a quella in cui noi viviamo. Opere che dialogano con l’animo umano, sono in cerca di qualcosa che non sanno se trovarlo o perderlo. Un’umanità che viene rappresentata come una statua, per la sua staticità, come la nostra società che non ha mai un momento per ritrovar sé stessi ed è il tempo per fermarsi: l’essere umano qui è solo, con la sua immobilità e la mancanza di comunicazione. Questa pittura introspettiva e da interpretare, crea sensazioni ed emozioni profonde. Le sue opere infatti vengono evocate dall’uso del colore mai troppo squillante talvolta cupo, variano con tonalità tra il grigio, verde e marrone con tutte le sfumature e con ombre nette e scure dove gli oggetti sono la chiave per risolvere l’enigma”.
Hamid Zare – Artista: Nato nel 1990 a Yazd, in Iran.Ha studiato Arte e finito con un master in pittura presso l’Università della Scienza e della Cultura di Teheran, dove a esposto con diverse mostre. La sua attività artistica e professionale è iniziata nel 2015 e ha tenuto numerose mostre personali e collettive in Iran, Austria e ora in Italia. Tra il 2019 e 2021, ha collaborato con l’Istituto Porta Coeli curando il Mediterranean Contemporary Arts Festival di Potenza. Innamorato dell’Italia e la sua cultura storica, ha deciso di rimanere a studiare un secondo Master di moda presso l’Università La Sapienza di Roma, dove attualmente vive e lavora.