E’ uscita la nuova storia di Firenze, dalle origini ad oggi, che aggiorna agli ultimi anni la mitica fatica del Sindaco Piero Bargellini, snellendo l’esposizione rispetto all’illustre predecessore, con un linguaggio moderno e chiaro che sintetizza ben 3mila anni di storia, dal lago prima degli Etruschi a sin dopo Nardella, in sole 250 pagine, con una appendice di interviste a personaggi più o meno famosi come Giovanni Menduni sull’alluvione, Valdo Spini sulla politica e Gianluca Paoli, il Coco Lezzone, sulla ristorazione.
“La Splendida Storia di Firenze dalle origini ad oggi”, di Luca Tognaccini, esce senza sponsor, col selfpublishing di youcanprint by Mondadori; come “La Grande Storia di Firenze dalle origini ad oggi”, invece, esce col selfpublishing di Feltrinelli, ilmiolibro.it.
Luca Tognaccini, laureato in Lettere e Filosofia con indirizzo storico a Firenze e docente ad Arezzo, coltiva la passione per i romanzi di Salgari, la scrittura creativa, il giornalismo, l’incontro con scrittori e poeti.
Giornalista pubblicista, quando scrive sulla stampa, come ama dire, “di solito combina guai”, e infatti è in quiescenza.
Ha scritto una Storia di Arezzo in volume unico, con l’aiuto di Pierugo Chini alias Alter Libro, e un romanzo ambientato tra Cuba e Firenze, intitolato “Lezioni Cubane”.
Nella prefazione del libro si legge: “Siete curiosi di sapere chi ha posato la prima pietra della culla del Rinascimento e della nostra lingua madre, della patria di geni, letterati, artisti insigni, della città del Cupolone, del David, del turismo, dell’artigianato, del commercio? Qui c’è scritto!”.
Ma prima ancora: perché un’ennesima storia di Firenze? “Per due motivi – spiega l’autore – il primo è che si tratta di un atto dovuto ai miei amici di via Caterina Franceschi Ferrucci, nella periferia tra il rione di San Salvi e quello di Coverciano; anche molti di loro, come me, prima generazione nata in città quindi quasi intimorita, come se affetta da un complesso di inferiorità, per via delle responsabilità connesse alla nuova, gloriosa, appartenenza che si cerca di conoscere nelle vicende precedenti; il secondo è che se il Grande Villani poteva dichiarare orgoglioso, prima di morire nella Grande Peste del 1348: ‘Io Giovanni cittadino di Firenze, considerando la nobiltà e grandezza della nostra città a’ nostri presenti tempi, mi pare che si convegna di raccontare e fare memoria dell’origine e cominciamento di così famosa città…’; ecco che io, Luca Tognaccini, all’opposto, stia cercando di comprendere come sia potuto accadere che una città così evoluta sia stata così tanto provata dalla Grande Crisi del 2011, anche per imparare come hanno superato le precedenti avversità, i nostri astutissimi avi creatori di bellezza: quale segreto avranno cercato di tramandarci attraverso le avite mura cittadine ricche di segnali che attraversano epoche più e meno lontane? Conoscere i nostri avi attraverso la città che ci hanno lasciato è un po’ anche cercare di capire come loro hanno cercato di risolvere i problemi della vita quotidiana e le soluzioni vincenti che hanno permesso di difendere la vita e la bellezza. Una lezione non da poco per tempi di crisi come quelli in cui oggi ci troviamo a vivere. L’impressione è che Firenze ha superato le grandi crisi e preparato il Rinascimento soprattutto grazie alla crescita dal basso della società cristiana come lievito e fermento di nuova prassi operativa alta nella contingenza storica quotidiana, affrontata meglio, proprio mentre guardava di più verso l’Oltre, verso l’Altro, verso l’Alto”.
“Questo ha permesso ai suoi cittadini – conclude Luca – di sviluppare una personalità storica spiccata ed originale, che nell’affronto dei problemi connessi alla vita quotidiana ha trasmesso alla Città la fiducia di costruire avendo nella coda dell’occhio un’attenzione particolare all’Eternità. Ma facciamo parlare i fatti storici ed i reperti archeologici”.
Mattia Lattanzi
Dal numero 188 – Anno V del 24 /1/2018
Fonte notizia
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