SACRI LEGNI - Shoko Okumura
VERNISSAGE giovedì 16 novembre h. 18.30
IN MOSTRA dal 17 novembre al 16 dicembre 2023 da martedì a sabato h. 16 -19
INGRESSO LIBERO
Questa nuova mostra nasce dall'innata attrazione di Shoko per gli alberi, soprattutto nei confronti dei venerabili "patriarchi arborei" che
sopravvivono nelle aree sacre in prossimità dei templi giapponesi. Quando viene varcata la soglia di uno di questi spazi sacri, racconta
l'artista, si percepisce qualcosa di speciale: un cambio degli umori atmosferici, un afflato spirituale, il manifestarsi di una presenza.
Spesso, se le condizioni ambientali risultano favorevoli, gli alberi possono avere delle vite infinitamente più lunghe di quelle umane, e in
Giappone esiste una specifica cerimonia, denominata Tobusatate, che viene celebrata quando un albero viene abbattuto per fornire il legname
per la costruzione di un santuario o di un torii, il caratteristico portale che segna l'accesso ad un'area sacra. Il rito prevede che un ramo
prelevato dall'albero venga inserito al centro del ceppo principale: infine si ringrazia l'albero per averlo potuto utilizzare. Parte delle opere qui
in mostra sono appunto ispirate a questa pratica rituale: la pittura viene stesa direttamente su sezioni di hinoki - il cipresso giapponese, un
albero considerato sacro - e la composizione pittorica viene calibrata in corrispondenza del centro del tronco, poiché anche questo particolare
è importante nella cerimonia del Tobusatate. I materiali fittili sui quali sono state eseguite le pitture provengono direttamente dal Giappone, e
più precisamente da Nishikawa Boum, un'azienda forestale di Hanno, nella prefettura di Saitama, che l'artista ringrazia sentitamente.
Questi sono alcuni degli alberi a cui l'artista si è ispirata, e ad ognuno di essi è stato associato un codice che ne permette la geolocalizzazione.
I ritratti arborei qui in mostra rappresentano effettivamente la condizione attuale di ogni albero, ma, utilizzando questi codici, anche le
generazioni future potranno identificarli e riconoscerli, e quindi vederne l'aspetto e la condizione vegetativa negli anni a venire: potrebbero
essere cresciuti di più, ma in alcuni casi potrebbero anche essere stati abbattuti, o la foresta potrebbe addirittura essere scomparsa del tutto, a
causa della pressione antropica sul territorio di pertinenza.
Ogni dipinto raffigura una scena effimera, tratta dal mondo naturale, che si riflette nell'acqua increspata, invitando a meditare sulla
transitorietà della vita stessa.
Le proprie vicende personali - tra cui una grave e recente malattia - hanno spinto Shoko a riflettere su come contribuire maggiormente alla
conservazione della natura attraverso la pratica artistica, e a cosa rimarrà dopo la sua scomparsa. La malattia o la perdita della salute portano
spesso a percepire, con dolorosa prossimità, il "qui ed ora" legato a quella breve parentesi che è, in fondo, la vita umana, considerata nella
successione prospettica delle varie epoche storiche. Questa serie di ritratti di alberi scaturisce dunque da meditazioni di questo genere, che
certamente hanno una radice connaturata nella tradizione spirituale e culturale shintoista, ispirata più dall'apprezzamento e dalla gratitudine
per i doni della natura piuttosto che dal timore delle forze in essa manifestantesi: in questo universo brulicante di vita cosciente, tutto scorre e
ogni cosa viene carezzata dal lieve pennello dell'artista.
Al centro di questa esposizione c'è un impegno ecologico significativo che esprime il desiderio profondo dell'artista di promuovere la
conservazione ambientale: parte degli incassi contribuirà alla creazione e manutenzione di una foresta reale; Manifiesto Blanco si impegna a
far crescere la foresta con la partecipazione di artisti, soci e visitatori, garantendo un futuro più verde e sostenibile.
Il progetto verrà sviluppato con il partner Treedom, che certificherà le azioni reali sul territorio.
Shoko Okumura nasce in Giappone nel 1983 e si laurea in Pittura Tradizionale Giapponese alla Tokyo University of the Arts. Nel 2008 riceve
una prestigiosa borsa di syudio stanziata dal governo giapponese e, subito dopo la laurea, si trasferisce in Italia per approfondire i suoi studi
d'arte.
Negli anni più recenti la sua attività è estesa anche al Giappone, dove ha esposto presso alcune note gallerie d'arte, tra cui Takashimaya e
Mitsukoshi art gallery. Altre prestigiose collaborazioni si sono concretizzate nell'ambito della fashion, con lavori commissionati da Serapian
Milano, Homo Faber Venezia e Toma Shoes nell'ambito della Milano Fashion Week: infine ha realizzato un'opera site-specific per l'Hotel
Bulgari di Tokyo.
Questa mostra, prodotta da Manifiesto Blanco, è stata organizzata in collaborazione con Nishikawa Baum
Fonte notizia
www.manifiestoblanco.com