Cent’anni di attività per l’Istituto del Nastro Azzurro. L’anniversario è stato celebrato con una cerimonia ospitata dalla Sala dei Grandi della Provincia che, alla presenza delle principali autorità territoriali, ha rappresentato un’occasione per rendere omaggio alla memoria dei 1.758 aretini decorati al Valore Militare e per condividere l’operato di un ente che dal 1923 è impegnato nell’affermazione del basilare valore dell’amor per la Patria. In quest’ottica, la cerimonia ha visto la partecipazione di alcune classi delle scuole superiori per testimoniare l’impegno dell’Istituto del Nastro Azzurro nel trasmettere alle giovani generazioni i fatti di eroismi, di coraggio e di sacrificio che hanno permesso, nel corso dei secoli, l’affermazione dell’unità, della libertà e della democrazia in Italia. Tra i momenti maggiormente emozionanti è rientrato il conferimento degli Emblemi Araldici al generale aretino Claudio Gabellini (comandante del Comando Operazioni Aerospaziali decorato di Ordine Militare d’Italia, Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico e Medaglia di Bronzo al Merito Aeronautico) e al colonnello Claudio Rubertà (comandante provinciale dei Carabinieri decorato di Medaglia d’Argento al Valore Civile).
L’incontro è stato aperto dalle parole del generale Carlo Maria Magnani e del cavalier Stefano Mangiavacchi, rispettivamente presidente nazionale e provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, seguite dai saluti istituzionali, dalla lettura dei messaggi del Ministro della Difesa Guido Crosetto e di Papa Francesco, e da una relazione storica sulle origini e sulla storia dell’ente in terra d’Arezzo a cura della dottoressa Caterina Testi. La federazione aretina fu fondata nel settembre del 1923 e rappresenta 1.758 cittadini che, dal Risorgimento a oggi, si sono resi degni di pubblico onore e hanno ricevuto una decorazione al Valore Militare per il contributo portato tra guerre d’indipendenza, unità d’Italia, campagne coloniali, guerre mondiali e guerra di liberazione, lotta al contrabbando e alla criminalità organizzata, impegno contro il terrorismo e missioni di pace all’estero. Tra questi rientra anche il tenente cappellano Giovanni Mazzoni, caduto in Russia nel 1941, a cui è stato intitolato l’Istituto del Nastro Azzurro di Arezzo. Le celebrazioni del centesimo anniversario sono proseguite con il conferimento degli Emblemi Araldici alla memoria delle Medaglie d’Oro al Valore Militare a Elio Bettini e a Giovanni Maltese della Divisione Acqui (caduti a Corfù e Cefalonia nel 1943), a Carmine Della Sala (appuntato dei Carabinieri, caduto a Ferrara nel 1973) e a Francesco Meattini (appuntato della Guardia di Finanza, caduto in Montenegro nel 1941), oltre che della Medaglia d’Argento al Valore Militare a Dino Menci (guardia di Pubblica Sicurezza, caduto a Chiusi nel 1948).
La mattinata, arricchita dal coro della sezione di Firenze dell’Associazione Nazionale Alpini, è poi proseguita con un momento religioso con una preghiera per la pace nella cappella della Madonna del Conforto in Cattedrale ed è terminata con la deposizione di una corona di alloro in Vescovado alla lapide a ricordo del valore e del sacrificio del clero aretino caduto in guerra e decorato al valore. «Il Nastro Azzurro - commenta il cavalier Mangiavacchi, - è l’unico ente che rappresenta tutti i decorati di ogni epoca e di qualsiasi arma e corpo: militari, civili, patrioti, sacerdoti, donne e uomini accomunati dal valore e dal sacrificio verso la Patria. Questa cerimonia ha rappresentato l’occasione per ricordare il contributo della terra d’Arezzo alle sorti dell’Italia, con uno sguardo verso il futuro come testimoniato dalla presenza di alcune scolaresche. Il nostro istituto è infatti impegnato anche nel trasmettere le memorie e i principi nazionali alle giovani generazioni, per promuovere i valori di un impegno nei confronti del Paese verso cui tutti siamo responsabili».